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Recensione Bici Elettrica Eleglide C2, economica solo nel prezzo

In un mercato delle e-bike urbane affollatissimo con una sterminata offerta economica, distinguersi nella fascia sotto i 1000 euro non è semplice. Per provarci si deve offrire qualche cosa che gli altri, per stare sotto quella cifra, non riescono ad offrire: essenzialmente qualità nelle componenti ed una esperienza ciclistica che combini comodità ed ergonomia. Alchimia complessa se l’obbiettivo è, appunto, contenere i prezzi.

Dopo avere provato Mopride 3, una “all terrain” con ruote da 29″, magari un po’ pesante ma sostanzialmente perfetta nel rapporto qualità-prezzo, siamo convinti che se c’è una azienda che può riuscire nella magia è Eleglide, azienda che si è fatta argo nel campo delle e-bike low cost e che ha recentemente presentato Eleglide C2.

Si tratta di una bicicletta per tutti i giorni, utile sia ad un pubblico maschile che femminile che sciorina carte di tutto rispetto: tra cui un motore centrale da 75 Nm con sensore di coppia, freni idraulici, telaio robusto, lunga autonomia.

Il risultato è una bici che, pur mantenendo un prezzo accessibile dovrebbe offrire una un’esperienza di pedalata naturale, molto diversa da quella delle biciclette con motore nel mozzo, una buona capacità in salita e una dinamica decisamente superiore alla media.

Motore Centrale Ananda 36 V – 250 W brushless
Coppia massima 75 Nm
Velocità massima 25 km/h (limite conforme alle normative UE)
Assistenza alla pedalata 5 livelli, con sensore di coppia
Portata massima fino a 120 kg
Batteria 36 V – 13 Ah (468 Wh) posteriore
Autonomia dichiarata fino a 100 km in pianura; 60–80 km in uso urbano tipico; 40–60 km in collina
Tempo di ricarica circa 6–7 ore (caricatore standard)
Sospensione anteriore forcella ammortizzata con escursione di ~80 mm
Ruote 26″, pneumatici 26×2.1” per uso urbano e sterrato moderato
Freni A disco idraulici da 160 mm con sistema cut-off
Cambio Shimano a 7 velocità; singola corona anteriore
Illuminazione fari LED certificati StVZO
Peso circa 27 kg
Altezza sella da 85 a 108 cm
Altezza manubrio da 113 a 118 cm, regolabile con inclinazione fino a 90°
Altezza ciclista consigliata da 160 a 195 cm

Montaggio

Partiamo dall’inizio: il montaggio. La Eleglide C2 arriva parzialmente montata dentro ad una scatola piuttosto voluminosa. Gli imballaggi sono particolarmente abbondanti, perfetti per proteggere la struttura, ma preparatevi a smaltire una ingente quantità di schiume, lacci e plastiche.

Nella confezione c’è tutta l’attrezzatura che serve incluso persino un paio di guanti per non sporcarsi le mani. Non dovrete pensare a rovistare nel cassetto di casa o andare in garage augurandovi di trovare le chiavi della giusta misura.

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Eleglide C2 appena uscita ala scatola e gli attrezzi per montarla

L’assemblaggio consiste in tre passaggi chiave: collocazione della ruota anteriore (serve un po’ di attenzione nell’inserimento del freno a disco), messa in opera del manubrio, parafango anteriore e dei pedali. Poi si passerà alla regolazione dell’altezza della sella e della inclinazione del manubrio. Il tutto non richiede più di una trentina di minuti di lavoro.

A quel punto basta accendere l’interruttore della batteria (che arriva quasi carica) e si può iniziare a pedalare.

Architettura della motorizzazione

Noi però, prima del viaggio in sella, passiamo alla descrizione della bicicletta dal punto di vista tecnico, partendo dal cuore della Eleglide C2 il motore centrale. Si tratta di una scelta tecnica inusuale per questa fascia di prezzo, che cambia radicalmente il comportamento della bici rispetto ai più diffusi motori nel mozzo posteriore.

La coppia viene trasmessa attraverso la trasmissione meccanica, permettendo di sfruttare i rapporti e ottenere un’erogazione più efficiente, regolare, gestibile e naturale. L’assistenza alla ruota giunge infatti dalla catena, proprio come avviene nella pedalata muscolare, che attinge alla corona a sua volta spinta dal motore.

I vantaggi del motore centrale

In pratica, quando si scala un rapporto — ad esempio la prima o la seconda marcia — il motore può sfruttare la leva meccanica offerta dal cambio. Così facendo lavora in un regime più favorevole: gira più facilmente, sforza meno e riesce a erogare una spinta più regolare e potente, anche sulle pendenze più marcate.

È un comportamento simile a quello di un’auto con marce: in salita si inserisce una marcia corta per sfruttare meglio la coppia, evitando di “tirare” il motore inutilmente.

Al contrario, i motori nel mozzo posteriore non sono collegati al cambio e girano sempre alla stessa velocità, indipendentemente dal rapporto inserito. Quando la salita si fa impegnativa, non potendo “alleggerire” il lavoro con una marcia più corta, il motore si trova a lavorare in condizioni sfavorevoli: scalda di più, consuma più energia e spesso perde spinta.

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Il motore centrale, cuore della bicicletta elettrica Eleglide C2

Qui parliamo anche di un motore Ananda da 250 W e 75 Nm, difficilmente eguagliato a questo livello di prezzo, alimentato da un sistema a 36 V. In biciclette economiche abbiamo motori da 35–50 Nm. L’abbondanza della coppia, applicata ai pedali e amplificata dal rapporto scelto, rende le partenze in salita molto più facili e immediate, con meno fatica per chi pedala e senza rischio che il motore si “impunti” o si surriscaldi.

L’impianto tecnico, dalla elevata coppia al motore centrale, comporta quattro vantaggi tecnici chiave del punto di vista dell’assistenza

  • Gestione più efficiente della cadenza e del cambio: la coppia passa, come accennato, attraverso la trasmissione, riducendo i picchi di corrente a parità di sforzo e migliorando l’efficienza complessiva.
  • Miglior bilanciamento dei pesi e trazione in salita, con comportamento più naturale anche su pendenze e fondi variabili. Il baricentro si colloca infatti più o meno al centro e non totalmente sul posteriore come nelle biciclette che hanno batteria e motore sul retro.
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Il cambio Shimano
  • Il sensore di coppia modula l’assistenza in proporzione alla forza sui pedali, evitando gli on/off tipici dei sensori di cadenza. Il risultato è una risposta progressiva, precisa e controllabile in partenza e ripartenza.
  • Efficienza energetica superiore nelle andature urbane variabili, con consumi contenuti e autonomia ottimizzata.

Un aspetto importante è che Ananda dispone di assistenza e rete tecnica in Italia. Questa caratteristica offre un vantaggio collaterale non trascurabile in termini di affidabilità a lungo termine, reperibilità dei ricambi e facilità di intervento in caso di problemi, cosa non sempre scontata per e-bike economiche con motori meno diffusi o privi di supporto locale che una volta rotti si buttano e con essi si butta anche la bicicletta.

Batteria e autonomia

La Eleglide C2 è equipaggiata con una batteria da 36 V, 13 Ah (468 Wh), rimovibile tramite chiave e alloggiata posteriormente sotto il portapacchi. È una soluzione comune, diremmo “storica” nelle biciclette elettriche che punta alla praticità: la si estrae in pochi secondi e la si può portare con sé per evitare il furto e ricaricarla; il ripristino richiede circa 6–7 ore con il caricatore standard in dotazione, una tempistica che si adatta bene alle routine notturne.

Sul fronte dell’autonomia, i dati ufficiali sono molto allettanti per la fascia: in condizioni ottimali si possono raggiungere, dice Eleglide, fino a 100 km per singola carica. Un traguardo che appare credibile sia per la qualità del motore che per la capacità della batteria oltre che  per il sensore di coppia, che ottimizza l’erogazione del motore e riduce i consumi rispetto ai classici sistemi PAS a sensore di cadenza, noti per sprechi energetici nelle continue ripartenze.

Trasmissione, frenata e ciclistica

La Eleglide C2 utilizza una trasmissione Shimano a 7 velocità, molto comune e non particolarmente sofisticata. È comunque un sistema robusto, sperimentato, economico nei ricambi e semplice da regolare, ideale per chi vuole un mezzo affidabile senza complicazioni meccaniche.

Visto che parliamo di una bicicletta adeguata all’uso urbano, siamo di fronte ad una scelta che potremmo definire pragmatica e del tutto comprensibile in uno scenario dove si vuole equilibrare prestazioni, qualità e prezzo.

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L’impianto frenante è di tipo idraulico

Il comparto frenante è molto interessante e un altro, con il motore, dei punti di forza della Eleglide C2. I freni sono idraulici a disco da 160 mm, una dotazione tutt’altro che scontata nella fascia economica. Il diametro garantisce una potenza frenante superiore, una migliore modulabilità rispetto ai meccanici e una manutenzione ridotta nel tempo, pur richiedendo spurghi periodici per mantenere la massima efficienza. Questa scelta contribuisce in modo significativo alla sicurezza complessiva, soprattutto nelle discese lunghe o in condizioni di bagnato.

La ciclistica è nella norma per questo tipo di bicicletta. La Eleglide C2 monta una forcella ammortizzata con circa 80 mm di escursione. Strutturalmente non è certamente un’unità pensata per l’off-road, ma compatibile con il commuting quotidiano e qualche strada sconnessa. A completare il pacchetto ci sono pneumatici da 26” x 2.1”, altra scelta che privilegia agilità e comfort in chiave urbana.

Il portapacchi posteriore è un elemento pratico e funzionale. Eleglide sfrutta il fatto che connesso a questo accessorio c’è la batteria, col motore la componente più pesante della bicicletta, per modificare il comportamento del mezzo. Il portapacchi si inclina spostandolo verso la sella o verso la ruota posteriore; baricentro sulla zona mediana della bici per una miglior agilità, oppure spostato indietro per una superiore stabilità.

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Il portapacchi

Per quanto riguarda l’illuminazione e gli accessori, la dotazione di serie è completa e pensata per l’uso urbano. C’è anche la certificazione StVZO UE per visibilità notturna. Se non ci si accontenta sul sito di Eleglide oppure su Amazon ci sono fanali in upgrade per migliorare la proiezione del fascio di luce standard e persino frecce di direzione.

È sempre bene ricordare che chi pedala spesso di sera o in condizioni invernali, dovrebbe sempre valutare proprio un upgrade dei fanali con modelli ad alto lumen e superiore visibilità attiva e passiva. E magari anche ad acquistare un radar posteriore.

Elettronica, applicazione e certificazione IPX

Il display è molto semplice: mostra le informazioni principali (velocità, livello batteria, modalità di assistenza) ed è adeguato all’uso quotidiano. La visibilità è buona anche in piena luce con un contrasto sufficiente anche sotto il sole più forte grazie alla scelta di colori con contrasto chiaro scuro.

Collegando la bici allo smartphone, come già con la Mopride 3, si accede all’app Eleglide, disponibile per Android e iOS. Anche qui l’approccio è minimal ma efficace: si possono visualizzare dati in tempo reale (velocità, distanza, carica della batteria), impostare un codice di blocco motore come deterrente antifurto e regolare alcune preferenze, come la sensibilità del sensore di pedalata o il limite di velocità (fino a 32 km/h, da usare solo in spazi privati).

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Il piccolo computer di bordo

È presente anche una mappa con tracciamento percorso basata su Google Maps, che però non introduce funzioni avanzate di navigazione.

La bici è certificata IPX4 per l’impermeabilità, un livello adeguato per affrontare pioggia leggera e l’uso quotidiano urbano. Con normali pratiche di manutenzione — come l’asciugatura dei connettori e la cura dei contatti della batteria — non ci sono particolari problemi nemmeno con un utilizzo frequente in condizioni meteo variabili.

Saliamo in sella

L’esame di componenti ed estetica non ha molto senso se non si sale in sella per dare una idea dell’orizzonte pratico.

Ergonomia

Una volta inforcata, la Eleglide C2 dimostra che quel che si nota a prima vista (ovvero che parliamo di una bicicletta urbana) si materializza anche nelle sensazioni.

Le geometrie della bici privilegiano una postura leggermente inclinata in avanti e rilassata. Le possibilità di regolazione sono ampie. L’altezza della sella è regolabile tra 85 e 108 cm mentre il manubrio può variare tra 113 e 118 cm, con una inclinazione generosa (fino a 90°) grazie alla quale possiamo trovare facilmente la posizione più comoda.

I comandi al manubrio sono semplici e ben disposti, rendendo la gestione dei livelli di assistenza e delle luci immediata e intuitiva.

Altezza del ciclista e comodità

Non è però una bicicletta per persone particolarmente basse: Eleglide la consiglia a chi sta tra i 160 e 195 cm. Chi scrive è 170 centimetri e la trova più che adeguata, con appoggio a terra facile e comodo con tutti e due i piedi tenendo al minimo la sella.

Lo stesso in effetti ci dice anche una persona proprio di 160 centimetri che però appoggia solo le punte; sotto questa misura è possibile che ci si debba inclinare da una parte o dall’altra per avere stabilità. Visto il peso della bicicletta, non una condizione ideale.

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In ogni caso per una pedaata comoda con gamba quasi tutta estesa, noi abbiamo alzato la sella di cinque centimetri.

La salita è facile per tutti grazie al design a scavalco classico delle “biciclette da donna” (come si diceva una volta) con una forcella bassa che facilita la salita e la discesa dalla bici, rendendola pratica anche per chi non ha particolare esperienza o mobilità sportiva.

La struttura è ottima anche nel caso si debba usare la bicicletta con abiti non nati per un tour sulle due ruote, come pantaloni eleganti, soprabiti e gonne larghe.

Peso e stabilità

Il peso complessivo è di circa 27 kg, in linea con altre e-bike dotate di motore centrale e batteria di questa capacità. Non è pochissimo e la massa può rendere più impegnativi i trasporti a mano. Per fortuna c’è una modalità walk che consente alla bicicletta di marciare lentamente da sola spinta dal motore riducendo la fatica. Non ci sono soluzioni invece per il sollevamento su scale o gradini che la bici non può superare da sola: la si deve imbracciare e usare la forza dei muscoli.

La massa unita al bilanciamento ha comunque dei vantaggi. Ad esempio non limita, ma favorisce, il controllo nel traffico urbano. 

Sella rivedibile

Non ci è piaciuta molto, invece, la sella. Come già nella Mopride C3, è abbastanza larga e rigida caratteristiche che già abbiamo avuto modo di criticare. Si favoriscono le persone di taglia importante, ma si penalizza chi ha dimensioni fisiche minute che troveranno l’appoggio scomodo.

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Vi consigliamo di provare la bicicletta ed eventualmente investire (pochi euro) in un coprisella in gel o (meglio ancora) in sella più ergonomica, meno larga di quanto lo lo sia quella in dotazione.

Comportamento su strada

La Eleglide C2 adotta un sensore di coppia che rende l’erogazione del motore proporzionale allo sforzo esercitato sui pedali. Per attivare l’assistenza (disponibili cinque livelli: da 12 a 25 Km/h) è necessario spingere realmente sui pedali, eliminando completamente l’effetto “scooter” tipico dei sistemi con sensore di cadenza.

Questo approccio privilegia la naturalezza e l’efficienza della pedalata, migliorando la modulazione in partenza e nelle ripartenze in mezzo al traffico. Per contro, chi preferisce un innesco immediato a minima rotazione potrebbe trovare il comportamento meno “reattivo”dei sistemi di assistenza alla pedalata tradizionali.

Il comfort è molto buono anche su fondi moderatamente irregolari urbani filtrati dagli pneumatici da 26 x 2.1”. La forcella ammortizzata può essere utile se ci sono lunghi tratti in pavè binari dei tram o tratti sconnessi. Su percorsi meno complicati per ragioni di efficienza (anche energetica) è probabilmente meglio sfruttare il sistema di blocco dell’escursione.

La dinamica di guida è il vero punto di forza della C2. L’avvio è progressivo e prevedibile, grazie al sensore di coppia, e questo permette un ottimo controllo nelle manovre lente e nel traffico cittadino. Il motore centrale e i 75 Nm di coppia rendono le salite urbane molto più gestibili rispetto ai classici modelli a mozzo.

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Come abbiamo già spiegato in precedenza, recensendo la Mopride C3, non viviamo in una zona dove ci sono salite impervie, ma si sente immediatamente che la combinazione tra coppia generosa e trasmissione Shimano a 7 rapporti permette di affrontare senza troppa fatica pendenze importanti.

Su rampe lunghe è consigliabile gestire la cadenza e il livello di assistenza per evitare surriscaldamenti e mantenere l’efficienza energetica. Questa caratteristica rende la C2 adatta non solo ai percorsi urbani pianeggianti ma anche a contesti più strutturati.

La frenata, infine, è pronta e modulabile come si poteva immaginare dall’impianto idraulico. Difficile mettere in difficoltà il sistema con dischi da 160 mm: anche alla massima velocità l’arresto richiede pochi metri. Se si volesse mettere in campo un upgrade si può pensare a dischi e pastiglie di qualità superiore che possono migliorare ulteriormente le prestazioni in condizioni di bagnato o durante discese prolungate.

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Autonomia

Eleglide fissa l’autonomia della C2 in 100Km, un traguardo misurato su fattori standard: piano di scorrimento liscio, assenza di vento, peso trasportato di 75 Kg. La promessa è credibile: la batteria da 468 Wh, abbinata al motore centrale e al sensore di coppia, consente di ottenere percorrenze reali superiori a quelle tipiche dei modelli con motore nel mozzo e sensore di cadenza.

Al termine della nostra prova svolta in un paio di giorni senza vento su un fondo misto (piccoli tratti anche di strada bianca), terzo livello di assistenza e peso trasportato di circa 60 Kg abbiamo toccato gli 80 Km.

Possibile che su percorsi collinari e con utilizzo intenso dei livelli di assistenza più alti, ci si debba accontentare di un range compreso tra 40 e 60 km, valori comunque molto competitivi per questa fascia di prezzo che danno alla bicicletta anche un orizzonte turistico di breve raggio, oltre che urbano.

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Conclusioni

Nel panorama delle e-bike sotto i 1000 euro, la Eleglide C2 gioca una partita tutta sua. È una bicicletta urbana completa, che riesce a non scendere a compromessi importanti pur restando in una fascia economica affollata da concorrenti agguerriti.

A questo prezzo sfida con possibilità di convincere marchi come Fiido, Engwe o ADO, che propongono modelli con motore nel mozzo da 250 W, sensore di cadenza, freni meccanici e batterie di capacità simile o inferiore. Si tratta di bici più “assistite” ma meno sofisticate nella risposta, che tendono a mostrare i loro limiti su salite o percorsi misti.

A fare davvero la differenza nella C2 sono il motore centrale Ananda da 75 Nm con sensore di coppia e i freni idraulici, due elementi tecnici che solitamente si trovano su modelli ben più costosi. Questa combinazione colloca la C2 in una posizione quasi unica nel segmento economico, offrendo un’esperienza di guida naturale, controllata e molto vicina a quella di una bici muscolare.

Pro

  • Comportamento dinamico superiore: la pedalata assistita è progressiva e precisa, la risposta del torque sensor permette partenze morbide anche nel traffico e la gestione delle salite è nettamente migliore rispetto ai modelli a mozzo della stessa fascia.
  • Autonomia competitiva: anche se in condizioni reali sarà difficile raggiungere i 100 km dichiarati, i risultati sono comunque ottimi in scenari urbani e collinari.
  • Dotazione tecnica: freni idraulici da 160 mm potenti e modulabili, ciclistica equilibrata e postura rilassata adatta a tragitti medio-lunghi.
  • Rapporto prezzo/prestazioni eccellente: la presenza del motore centrale e del torque sensor è un plus rarissimo sotto i 1000 euro.

Contro

  • L’assistenza alla pedalata legata alla coppia è una scelta tecnica valida, ma può non piacere a chi cerca un comportamento “scooter” con attivazione immediata.
  • La batteria esterna sposta il baricentro verso il posteriore e dà al design un’aria un po’ datata.
  • Il peso di 27 kg può diventare impegnativo in alcune situazioni, anche se la modalità walk aiuta negli spostamenti a mano.
  • Il display è essenziale e la leggibilità sotto il sole può essere migliorata.
  • La sella è rigida e non adatta a tutti, soprattutto a chi ha corporatura minuta.

Prezzo e offerta

La Eleglide C2 si acquista su GeekMall cliccando su questo link diretto.

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Chi dovrebbe comprare la Eleglide C2

La Eleglide C2 è pensata per chi cerca una e-bike completa e affidabile per il pendolarismo urbano, con percorrenze tra i 15 e i 40 km al giorno e dislivelli moderati. È perfetta per adulti, anche meno sportivi o persone anziane che desiderano un mezzo comodo, stabile e tecnicamente evoluto senza spendere cifre elevate.

Nella sua fascia di prezzo è difficile trovare un pacchetto tecnico simile. Chi apprezza la qualità della pedalata, la sicurezza dei freni idraulici e la praticità della batteria estraibile troverà nella C2 un mezzo estremamente competitivo.

Non è pensata per trail tecnici o uso sportivo, ma si comporta molto bene anche nel cicloturismo a breve raggio su asfalto e sterrati semplici.

Migliorie consigliate

La Eleglide C2 esce di fabbrica con una dotazione tecnica molto equilibrata, ma offre margini interessanti per chi vuole ottimizzarla in base al proprio uso quotidiano o turistico. Alcuni interventi mirati possono aumentarne comfort, sicurezza e versatilità, senza stravolgerne la natura di e-bike economica ma solida.

Pneumatici e protezioni
Gli pneumatici da 26×2.1” offrono un buon compromesso tra agilità urbana e capacità su sterrato leggero, ma chi percorre spesso strade bianche, ciclabili sconnesse o tratti cittadini malmessi può valutare coperture con rinforzo antiforatura e battistrada all-weather. Oltre a migliorare la resistenza alle forature, queste soluzioni aumentano la tenuta in condizioni bagnate e prolungano la vita utile delle gomme.

Trasmissione e frenata
Il sistema Shimano a 7 velocità è semplice ed efficace, ma può trarre beneficio da una catena di qualità superiore e da una manutenzione regolare, soprattutto perché il motore centrale “attraversa” la trasmissione e ne accelera leggermente l’usura. Anche i freni idraulici possono essere ottimizzati sostituendo le pastiglie di serie con versioni organiche o semimetalliche di marchi premium: questo migliora la modulazione e la costanza della frenata nelle discese lunghe o sul bagnato.

Sella e comfort
La sella di serie è ampia ma rigida e non adatta a tutti. Chi percorre tragitti lunghi o ha una corporatura minuta può guadagnare molto in comfort passando a una sella ergonomica aftermarket o montando un semplice coprisella in gel. Anche un attacco manubrio con regolazione angolare più ampia può aiutare a trovare la posizione ideale.

Illuminazione e radar
I fari LED sono omologati StVZO e adeguati per l’uso urbano, ma chi pedala spesso di sera o in inverno può valutare un upgrade con fanali ad alto flusso luminoso. Eleglide stessa propone accessori aggiuntivi, tra cui indicatori di direzione posteriori, utili per aumentare la visibilità nei contesti urbani trafficati. Consigliabile anche un radar posteriore (tipo Garmin Varia RTL515) per avere maggior sicurezza.

Portapacchi e accessori modulari
Il portapacchi posteriore non nasce con attacco MIK integrato, ma è compatibile con le dimensioni standard che consentono di montare una piastra MIK universale. In questo modo si possono utilizzare cestini e borse modulari a sgancio rapido, ampliando notevolmente la versatilità della bici.

Sicurezza
Oltre al codice di blocco via app, conviene integrare un lucchetto di buona qualità certificato ART o Sold Secure e, se possibile, un localizzatore GPS da nascondere. Questi accorgimenti trasformano la C2 in un mezzo urbano completo anche per chi lascia la bici in spazi pubblici.

Domande frequenti sulla Eleglide C2

Quanto pesa la Eleglide C2?
La bici pesa circa 27 kg comprensiva di batteria. Il peso è nella media della categoria e ben distribuito grazie al motore centrale, ma può risultare impegnativo da sollevare su scale o per il trasporto a mano.
Qual è l’autonomia reale?
In condizioni ottimali e pianeggianti può raggiungere fino a 100 km con una sola carica. Nell’uso urbano reale, con frequenti stop&go e leggere pendenze, si percorrono in media 60–80 km, mentre su percorsi collinari l’autonomia si attesta attorno ai 40–60 km.
Che tipo di motore monta?
Un motore centrale Ananda da 250 W, con coppia massima di 75 Nm. È abbinato a un sensore di coppia, che modula l’assistenza in base allo sforzo sui pedali, garantendo una pedalata fluida e naturale anche in salita.
È legale in Italia?
Sì, rispetta pienamente le normative europee per le EPAC: 250 W di potenza e 25 km/h di velocità massima. Non è dotata di acceleratore e può circolare liberamente senza assicurazione o immatricolazione.
Serve la patente o l’assicurazione?
No. Come per tutte le e-bike EPAC, non è richiesta patente né assicurazione per l’utilizzo su strada pubblica.
È adatta a percorsi fuoristrada?
La C2 è una bici urbana/trekking con forcella ammortizzata da circa 80 mm e pneumatici da 26×2.1″. È perfetta per l’asfalto e gli sterrati leggeri, ma non è progettata per trail tecnici o percorsi off-road impegnativi.
È possibile rimuovere la batteria?
Sì. La batteria da 36 V – 13 Ah (468 Wh) è estraibile con chiave e posizionata sotto il portapacchi posteriore. Si può ricaricare separatamente oppure lasciarla montata durante la ricarica.
Com’è il comfort e l’ergonomia?
La posizione di guida è eretta e rilassata. La sella è regolabile da 85 a 108 cm, il manubrio da 113 a 118 cm con inclinazione fino a 90°. È adatta a ciclisti alti tra circa 160 e 195 cm.
Ha un’app di gestione?
Sì, è disponibile un’app con funzioni antifurto e telemetria base. Consente di bloccare la bici da remoto e monitorare dati principali, ma la dotazione può variare a seconda del mercato.
Quanto tempo serve per ricaricare la batteria?
Il tempo medio di ricarica è di 6–7 ore con il caricatore standard incluso nella confezione.

 

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