Ieri e’ stato sufficiente che Salomon Smith Barney, una delle piu’ importanti societa’ di analisi/revisioni finanziarie, assegnasse a Compaq un voto basso perche’ tutti i broker (che vengono pagati dai risparmiatori per fare analisi serie ed approfondite, ovvero lo stock picking) si precipitassero a vendere tutti i titoli del settore IT.
Fa pensare sapere che i soldi dei risparmiatori siano in mani ansione e precipitose, tutti sappiamo quanto siano care le commissioni bancarie per gestire “al meglio” i nostri soldi ma l’esempio di ieri e’ in gran contrasto con quello che sarebbe lecito aspettarsi.
Il titolo Compaq ha subito un grave scivolone (ha chiuso a 25 $, il target price appena corretto) giustificato dal riposizionamento fatto dagli unomini di Salomon Smith Barney ma quanto e’ giustificato buttare anche i concorrenti (Apple compresa) nell’unico “calderone” dei titoli IT?
“Che si friggano”, potrebbe dire un investitore di Apple… e no, Apple, come tutti sappiamo, e’ concorrente di Compaq, e, a rigor di logica, se uno perde l’altro/altri dovrebbero guadagnare. Tutto sbagliato, Compaq ha il periodo di magazzino piu’ lungo, Apple ha da piu’ di un anno il periodo tra i piu’ brevi ma “chi se ne importa” dicono a Wall Street. Questi sono i signori che gestiscono i nostri soldi e dopo l’euforia di tutto l’anno passato (e piu’) forse sono entrati nel giro degli illustri improvvisatori nel gotha della finanza mondiale.
Apple dopo alcuni giorni di buona crescita (quasi continua dal giorno dello split delle azioni), ieri, ha perso il 5,74% chiudendo a 51 $ e 5/16 (ricordiamo che presto, questo bizzarro e anacronistico metodo per calcolare i decimali, sara’ gradualmente abbandonato); ma AAPL resta comunque ben supportata.