A venerdì mattina, infatti, la debuttante di borsa aveva una capitalizzazione di mercato di 53 miliardi di dollari quanto la casa madre non arrivava a 30 miliardi di dollari. Tutto ciò a fronte di bilanci che, anche dopo la scoporazione di Palm, restano largamente a favore di 3Com. Basti pensare che il rapporto prezzo-profitti si colloca 1300. Al confronto ci sono società già affermate sul mercato er con prospettive di crescita non inferiori, come CISCO, che hanno un rapporto di 153.
In aggiunta a ciò si sono fatti largo dubbi sulla capacità di Palm di mantenere le promesse di crescita a fronte di una concorrenza che si sta allargando ad includere i cosiddetti “telefoni intelligenti” oltre che PocketPc di Microsoft. In questa ottica, che sta creando nel settore hardware un orizzonte di medio termine estremamente pericoloso per Palm, potrebbe non essere sufficiente per la società mantenere il controllo del settore software con i licenziatari Handspring e Sony. “ÅI profitti – commentano esperti e giornalisti – vengono dall’hardware”.
Azioni Palm, sempre più giù
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