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In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile

Dopo aver provato Cardroid, la chiavetta che portava sulle auto una vera e propria esperienza Android, il team XDO prova nuovamente a stupire con PicoProjector, un proiettore che ha nelle sue dimensioni la sua caratteristica chiave. Se non fosse per la sua forma quadrata, diremmo che si tratta di un proiettore praticamente portatile.

Il Pico Projector ha la forma si un piccolo quadratino, con dimensioni pari a 63×63×63 mm. Sì, poco più di 6 centimetri per lato, con un peso di appena 210 grammi. E’ questa la particolarità del proiettore, che dunque potrà essere portato davvero ovunque, risultando così versatile. Ovviamente, non siamo di fronte ad un proiettore professionale, e non potrebbe essere altrimenti considerando le piccole dimensioni.

In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile

Pico Projector propone una risoluzione WVGA di 854×480 pixel, che non è tra le più alte nel settore, ma che tutto sommato potrebbe regalare qualche piacevole sorpresa. Sebbene la “scatoletta” abbia dimensioni ridottissime, non rinuncia ad un’ampia connettività. Anzitutto è presente una USB Full Size, così da poter riprodurre file presenti si una chiavetta esterna, ma ancor più importante, è la presenza dell’ingresso mini HDMI, che permetterà di collegare il proiettore a PC o a fonti esterne. Non solo, permette anche di proiettare in wireless schermi di Mac, iPhone o smartphone in generale, grazie al supporto del mirroring WiFi, anche tramite AirPlay.

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Altri ingressi presenti a bordo sono l’ingresso per l’alimentazione e il jack cuffie. Il proiettore è dotato anche di una batteria integrata da 3.300 mAh, e di un piccolo altoparlante: questi due ultimi elementi rendono il proiettore praticamente autonomo, così da poter funzionare anche in assenza di presa elettrica, e senza che venga collegato uno speaker esterno.

In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile

Ci gira Android 7.1.2, una versione piuttosto datata, anche se considerando la personalizzazione grafica dell’interfaccia principale, non vi accorgerete di avere tra le mani un software d’altri tempi. La UI è pienamente navigabile tramite il telecomando integrato, ma una piccola sorpresa arriva dalla superficie in alto del proiettore, completamente tattile. Questo vuol dire che scorrendo il dito sulla parte alta potrete navigare i menù come si farebbe con un qualsiasi trackpad, con tanto di scroll possibile tramite la gesture a due dita. Su questa parte alta sono posizionati i tasti volume, e i tasti indietro, opzione e home, proprio come era sulla vecchia barra in basso di Android.

In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile

Il mouse aiuterà a gestire quelle situazioni problematiche in cui il telecomando fatica perché il proiettore viene riconosciuto dalle app come uno smartphone, e in alcuni casi la navigazione di sistema potrebbe risultare più difficoltosa.

Caratteristiche tecniche

Come già anticipato, non siamo di fronte ad uno dei proiettori più performanti e professionali. L’intero sistema viene mosso da una CPU RK3128 Quad-core, Cortex-A7, a 1.2GHz, affiancato da una GPU Mali-400MP2 GPU, spinto da appena 1 GB di RAM e da una ROM integrata da 16 GB. Gode di connettività WiFi 2.4G e 5G, IEEE 802.11 a/b/g/n/ac, oltre che di Bluetooth 5.0.

In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile

Nell’utilizzo di tutti i giorni non è la periferica più fluida che possiate desiderare, anche se effettivamente non si avverte troppo un senso di lentezza. Nel complesso funziona bene, e per un utilizzo abbastanza standard riesce a dare soddisfazioni. E’ adatto, insomma, a chi ne vuole fare un uso casuale, ad esempio per proiettare i cartoni animati e far divertire i bambini, ma anche per proiettare qualche slide in ufficio, nel corso di una riunione.

Tra le applicazioni che funzionano meglio, anche perché preinstallate e pronte all’uso YouTube, che effettivamente permette la visione di un filmato senza troppi problemi. Anche Netflix, preinstallato, funziona bene, e anche in questo caso potrebbe essere una piacevole risorsa per far guardare un cartone ai propri figli. Certo, la visione di un film intero, magari, risulterebbe un po’ forzata, anche perché dovreste trovare un setup perfetto, con altoparlanti collegati in Bluetooth (l’altoparlante integrato fa il suo lavoro ma certamente è limitato), oltre a godere di una posizione ottimale vicino al router, perché il modulo WiFi integrato non è potentissimo, e basta allontanarsi in una stanza lontana dal router per vedere qualche buffering.

In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile

PicoProjector, però, fa il suo lavoro anche quando collegato, ad esempio, al Mac con AirPlay. Immaginiamo che l’utilizzo da ufficio per proiettare le slide su un grande pannello, risulti assolutamente comoda. In questo caso, infatti, non sarà necessario godere di risoluzioni massime, né tantomeno risulterà importante la fluidità di un video.In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile

Insomma, la periferica ci pare studiata e ottimizzata proprio per l’uso da ufficio, per una rapida presentazione, o nella cameretta di un bambino, per la visione di un cartone su un grande schermo, così da simulare un po’ quell’effetto cinema che piacerà ai più piccoli.

Qualità video

La qualità del video, per quanto ovviamente non avessimo aspettative importanti, ci ha comunque sorpresi. E’ sufficiente, per un uso casual, e farà la sua figura, magari per stupire gli amici o parenti, per mostrare loro il filmato delle ultime vacanze.

In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile
Questa la schermata principale

Di certo la risoluzione delle icone, e delle piccole scritte, come quelle su un documento word, non saranno leggibilissime, ragion per la quale l’uso più appropriato è quello di proiettare slide dove ci sono immagini o grafici più grandi.

In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile

I colori vengono ben riprodotti, risultando piuttosto vivaci e ben contrastati, anche se certamente vanno leggermente a perdere di intensità man mano che si allontana il proiettore dalla parete. E’ comunque possibile ottenere un risultato accettabile anche con una proiezione di 100 pollici. Naturalmente, la stanza dovrà essere al buio.

In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile

Buone anche le regolazione trapezoidali, mentre se si tratta di regolare l’immagine verso l’alto o verso il basso, perché ad esempio inclinate il proiettore, la keystone correction è automatica arriva fino a circa 40 gradi.

In prova PicoProjector, il proiettore quasi tascabile

Conclusioni

Pico Projector è, tutto sommato, una gradevole sorpresa. Consapevoli del fatto che non si tratta di un proiettore professionale, ha dalla sua molte note positive. In primis è davvero portatile, e grazie alla batteria interna potrete assicurarvi circa un’ora di riproduzione video, senza dovervi preoccupare di collegarlo alla presa elettrica. Il piccolo altoparlante integrato lo rende davvero autonomo, mentre il touch pad sulla parte superiore risulta davvero comodo per navigare l’interfaccia di qualsiasi applicativo.

Ottimo per metterlo in camera di un bambino, o da portare in borsa al lavoro, per trasformare la sala riunioni in una sala dove proiettare slide, grafici e quant’altro serva per una riunione aziendale.

Al momento lo trovate in pre ordine sul sito ufficiale del produttore.

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