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L’Antitrust chiude il caso Apple Care

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Ora Apple rispetta le disposizioni dell’Antitrust Italiano, ma questo non la esimerà da una nuova multa, questa volta per la modesta (per le casse di Apple) cifra di 200mila euro. A comunicarlo è l’autority italiana per la tutela del mercato con un comunicato che giunge sulla scorta della ben nota svolta dello scorso 10 novembre quando, in un sol colpo, Apple ha modificato le diciture che spiegano i vantaggi della garanzia Apple Care avocando contemporaneamente a sé la vendita di questo prodotto. «Le sanzioni per complessivi 200mila euro e la presa d’atto che dal 10 novembre il colosso mondiale sta rispettando le norme del Codice del Consumo in materia di garanzia di conformità del venditore – dice in un comunicato l’Antitrust – chiudono così il procedimento di inottemperanza avviato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il 26 giugno scorso nei confronti di tre società del gruppo di Cupertino»

Secondo l’Antitrust, dal 28 marzo di quest’anno fino al 10 novembre il gruppo non aveva sostanzialmente tenuto conto del precedente provvedimento dell’Autorità che il 21 dicembre dello scorso anno Apple aveva multato Apple per 900mila euro «in quanto – dice l’antitrust – aveva dato informazioni insufficienti e potenzialmente capaci di confondere consumatori sulla garanzia biennale di conformità da parte del venditore, ne aveva ostacolato l’esercizio limitandosi a riconoscere la sola garanzia del produttore di un anno e aveva indotto in confusione gli acquirenti inducendoli a sottoscrivere un contratto aggiuntivo che si sovrapponeva in parte alla garanzia legale gratuita prevista dal Codice del Consumo. Oltre alle multe, il provvedimento dava tempo al gruppo di adeguarsi alle norme del Codice del Consumo entro il 28 marzo». Proprio per non avere ottemperato a quella delibera, entro il termine stabilito, l’Antitrust ha deciso ora sanzioni per complessivi 200mila euro.

L’Autorità approva, fatto altrettanto e forse ancora più rilevante, le nuove misure presentate e adottate da Apple a partire dal 10 novembre. Le  «i diritti dei consumatori sulla garanzia legale di conformità, fornendo loro informazioni chiare e non ambigue e, in buona parte, predominanti rispetto alle informazioni sulla garanzia convenzionale e sui servizi aggiuntivi a pagamento. Sono state inoltre fornite chiare indicazioni sulle istruzioni, le procedure operative e le comunicazioni rivolte al call center, ai rivenditori e a tutta la rete di assistenza in modo tale da assicurare che per tutti i prodotti venduti da Apple venga d’ora in poi effettivamente assicurata la prestazione dell’assistenza gratuita per tutta la durata dei primi due anni dall’acquisto».

L’antitrust sottolinea anche che sono state attuate altre due altre richieste: quale sia il contenuto aggiuntivo del servizio Apple Protection Plan (APP) rispetto ai diritti derivanti dalla garanzia legale e cambiata la confezione dell’Apple Protection Plan, eliminando ogni dicitura e grafico relativo alla durata della garanzia convenzionale.

Ricordiamo che Apple, non senza qualche polemica, ha anche eliminato la vendita di Apple Care dal canale retail, mantenendo la distribuzione unicamente sul canale Internet. Questa azione, lo ricordiamo, non è mai stata chiaramente spiegata da Apple, ma è noto negli ambienti dei rivenditori che è stata condotta per evitare che si ingenerino problemi di comunicazione causati da rivenditori indipendenti che Apple non controlla direttamente e che potrebbero scegliere di spingere in maniera non corretta la vendita di un prodotto che come Apple Care è al centro dell’attenzione di Antitrust e associazioni dei consumatori.

Secondo diverse fonti ascoltate dal nostro sito, in ogni caso, questo provvedimento potrebbe essere provvisorio in attesa di una nuova Apple Care con differenti caratteristiche e coperture da vendere sul territorio europeo, È infatti altamente improbabile che la sconfitta in Italia non determini un effetto domino presso i mercati di altri paesi. Sarebbero 11 i paesi nei quali Apple rischia di subire sanzioni simili a quelle che l’hanno colpita in Italia.

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