YouTube sfrutterà l’Intelligenza artificiale per generare in automatico versioni ad alta risoluzione di vecchi video. La piattaforma riferisce che inizierà dai video con risoluzione inferiore a 1080p, applicando l’upscaling da SD a HD, con l’obiettivo di supportare risoluzioni fino a 4K in futuro.
I creator manterranno il controllo completo sui contenuti originali e “upscalati”, e sarà offerta anche la possibilità di disattivare la funzione in questione. Gli spettatori potranno visualizzare i filmati nel formato originale oppure nel formato con la risoluzione migliorata con l’AI.
In un documento di supporto per i creator, Google spiega che il passaggio con l’AI comporta “miglioramenti alla qualità video e audio”, scelta pensata per “contribuire a ottimizzare l’esperienza di visualizzazione degli spettatori”. Tra i miglioramenti possibili dall’AI: regolazioni della luminosità o del colore, maggiore chiarezza e nitidezza dei video, e amento della risoluzione video con la “Super risoluzione”, tecnologia sviluppata da Big H che promette di “far sembrare i caricamenti a bassa risoluzione come se fossero stati girati in HD”.
Per quanto concerne i miglioramenti audio, questi comprendono: regolazioni automatiche dei livelli di volume e del mixaggio audio, un’esperienza di ascolto “più confortevole “con volume stabile, un miglioramento che bilancia l’intervallo tra le parti silenziose di un video e quelle con il volume più alto, riducendo le variazioni del suono.
I creator possono attivare o disattivare le impostazioni dei miglioramenti alla qualità visiva e audio accedendo a YouTube Studio da un computer, da qui facendo click su Impostazioni > Canale Impostazioni avanzate; a questo punto è possibile selezionare o deselezionare la casella “Consenti a YouTube di migliorare la qualità delle immagini”; selezionata l’opzione desiderata bisogna fare click su “Salva”.
Funzionerà davvero?
Non è la prima volta che simili tecnologie sono sfruttate: lo ha fatto anche Netflix con la serie “A Different World”, con risultati che si sono rivelati a dir poco discutibili (corpi deformati, bocche alterate e sfondi sfocati); gli algoritmi non sempre riescono a produrre l’immagine migliore in modo corretto. Attendiamo di vedere i risultati.
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