La crisi colpisce anche Adobe. La società californiana che fino ad oggi aveva evitato le trappole tese dal calo dei consumi e dal rallentamento del settore informatico ha annunciato ieri che taglierà la sua forza lavoro del 5%, ovvero di 150 unità , e attuerà un piano di ristrutturazione aziendale per la riduzione dei costi.
La responsabilità del piano di crisi viene attribuita agli attacchi dell’11 settembre che hanno inciso in maniera profonda sul bilancio delle ultime settimane al punto da spingere Adobe ad annunciare anche una revisione dei profitti previsti per il trimestre.
Secondo le ultime stime i guadagni per gli ultimi 90 giorni si asseteranno intorno ai 20/22 centesimi per azione per un fatturato di 275/278 milioni di dollari contro i 27/28 centesimi o 310/320 milioni di dollari previsti fino a qualche giorno fa.
Le cose sono andate male o malissimo in USA e Giappone, i due principali mercati, mentre in Europa si segnala uno stallo.
Complessivamente l’anno dovrebbe comunque chiudersi con un progresso, anche se molto modesto, rispetto al 2000. Adobe prevede un incremento del fatturato stimato tra il 4 e il 5%.
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E’ crisi alla Adobe
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