AAPL giù nell’after hours

Profitti per azione più bassi, anche se per un solo cents, delle già  pur modeste previsioni della vigilia, otto settimane di magazzino (erano un paio di giorni solo fino a qualche mese fa), un secondo quarto, quello che termina a dicembre, sottotono, congelamento delle assunzioni, tagli alle spese, G4 che vendono ancora meno del Cubo. Non si può certo dire che la conferenza stampa per la presentazione dei risultati fiscali sia stata la solita marcia trionfale. Piuttosto l’incontro con gli analisti, di cui Macity ha postato in diretta un sommario riassunto a cui farà  seguito un articolo più analitico nella giornata di domani, è stato un vero e proprio bollettino di problemi e grattacapi.
Al momento in cui scriviamo i principali siti americani non hanno ancora riportato alcun commento da parte degli analisti, ma più di ogni altra cosa parlano gli scambi dell’after hour e del post market. Su Island ECN le azioni Apple perdono già  quasi il 20% del loro valore e sono quotate a 17$ contro i più di 20 della chiusura a Wall Street.
A colpire gli investitori potrebbero essere stati tre fattori essenziali: le previsioni poco ottimistiche per il prossimo quarto fiscale, solitamente molto interessante per Apple, le scorte di magazzino, tornate a livelli paurosamente alti, e i tempi lunghi previsti per rimettere in carreggiata la linea di prodotti.
Ricordiamo che Jobs per la prima volta ha ammesso che i problemi derivano non solo dalle vendite limitate del Cubo ma anche dalla velocità  dei processori che limitano le capacità  di marketing dei prodotti. Per risollevarsi da questa situazione poco piacevole Apple purtroppo ha bisogno di una mano da Motorola e la società  delle alette non pare essere in grado di operare a stretto giro di posta dall’appello di Cupertino.