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Forbes conferma: i MacBook Air potevano avere un processore AMD

Giungono conferme sul reciproco interessamento tra Apple e AMD. Le voci, in circolazione da tempo, vengono precisate e contestualizzate da Forbes. La testata fornisce date e riferimenti e ci mette di fronte anche ad un momento preciso della storia Mac nel corso della quale AMD è stata ad un passo dal fare il suo debutto sulle schede madri di un prodotto di Cupertino: l’inizio del 2011. In quel momento Apple stava riprogettando i MacBook Air e voleva processori potenti, piccoli, a basso consumo ed AMD aveva quello che poteva essere il prodotto ideale, i processori Llano, un unico chip in grado di svolgere sia le funzioni di processore centrale sia quelle di processore grafico ad alte prestazioni, una soluzione ideale per ridurre i consumi e gli ingombri degli ultra-leggeri e ultra-sottili MacBook Air.

L’azienda texana si trova a competere e lottare contemporaneamente nel settore dei processori e delle GPU (dopo l’acquisto di ATI) e le sue tecnologie sono universalmente considerate al top, ma la visibilità di Intel schiaccia la rivale. Un abbraccio con Apple per AMD sarebbe stato un successo clamoroso anche di immagine, tantopiù che sarebbe avvenuto su un prodotto di punta che simboleggia stile ed innovazione come il MacBook Air. Purtroppo per AMD l’accordo non si materializzò nonostante un serrato confronto per via dei ridotti volumi di output di produzione di Llano e anche per percentuali di resa di processori privi di difetti inferiori alle richieste della Mela.

In ogni caso non sembra che la trattativa tra AMD ed Apple sia stata un episodio casuale, ma frutto di una strategia che sta spingendo l’azienda di Cupertino a guardare oltre alla situazione attuale in fatto di fornitori. AMD provò, infatti, ad offrire ad Apple anche Brazos, un processore a basso costo e bassi consumi per l’Apple TV, opzione però scartata da Cupertino. Ma per Apple TV, come noto, Apple ha a disposizione una valida alternativa interna, il processore della serie “A” basato su tecnologia ARM che è sicuramente più adatto di un chip x86 a fare da motore per il media extender.

In ogni caso per il 2012 AMD ha in cantiere il rilascio di processori molto interessanti per i server dotati di 10 e anche 20 core di calcolo e della nuova APU, sigla di Accelerated Processing Unit denominata Hondo, anche questo caratterizzato dall’integrazione di processore e GPU in un unico chip. In più sta lavorando sulla  Heterogeneous System Architecture (HSA), un’architettura finalizzata a  creare processori personalizzati in base alle richieste dei clienti, in cui potranno essere fuse tecnologie diverse. Secondo alcuni si tratta del primo passo che permetterà a AMD di adottare anche l’architettura ARM. Se le indiscrezioni di Forbes sono corrette, non è detto che non ci saranno altre occasioni per l’azienda il cui coordinatore delle tecnologie è Mark Papermaster, un specialista di microarchitettura e di processori a basso consumo, ma anche un ex di Apple che arrivò Cupertino dopo un travagliato processo e una trattativa con la sua ex azienda IBM che tentò a lungo di impedirne il reclutamento da parte della rivale. Papermaster lasciò Apple quasi senza lasciare traccia per (sembra) contrasti con Steve Jobs, ma la sua precedente esperienza con la Mela potrebbe agevolare AMD nel comprendere il mercato e soprattutto le esigenze in fatto di componentistica di Apple.

AMD Roadmap

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