Foxconn ha fatto sapere di aver rinunciato, almeno per il momento, ai piani d’investimento in Sharp ma non sono da escludere in futuro impegni in questo senso. La multinazionale, nota anche come Hon Hai Precision Industry, la più grande produttrice di componenti elettrici ed elettronici per i produttori di apparecchiature originali in tutto il mondo (Apple, HP, Motorola e Microsoft alcuni dei tanti clienti), aveva pianificato di comprare almeno il 10% di quote della società giapponese, ma ha poi deciso di non siglare accordi ai quali mancavano solo le firme da apporre entro il 26 marzo di quest’anno.
L’agenzia Reuters cita il quotidiano nipponico Asahi, secondo il quale l’accordo è saltato sia perché Sharp non voleva cedere il management alla Foxconn, sia per la caduta del valore azionario di Sharp. Altre fonti giornalistiche riferiscono che Terry Gou, presidente di Foxconn, si è incontrato nel corso della settimana che sta per terminare con i banchieri di Sharp per comunicare loro che questo mese non vi sarebbe stato alcun accordo ma che la sua azienda avrebbe riconsiderato l’opzione se Sharp preparerà un nuovo business plan.
Nonostante un brutto periodo, non va poi tutto male per Sharp: recentemente Samsung ha annunciato l’acquisto del 3% delle quote societarie (110 milioni di dollari), investimento che permetterà a Sharp di allontanare lo spettro della bancarotta e a Samsung di mettere piede in una società che ha moltissime tecnologie interessanti, comprese quelle che riguardano i pannelli IGZO (Indium Gallium Zinc Oxide). A dicembre dello scorso anno, in soccorso di Sharp era intervenuta anche Qualcomm con investimenti complessivi pari a 9.9 miliardi di Yen (92,4 milioni di euro); anche l’azienda americana ha interessi nel campo dei display, in particolare quelli destinati al mondo dei dispositivi mobile.
[A cura di Mauro Notarianni]
