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Google si rimangia la parola: Allo manterrà i messaggi sui server

Sono bastati pochi giorni dopo il rilascio per scatenare la prima polemica riguardo Google Allo, la nuova app di messaggistica smart con cui l’azienda tenta di sfidare WhatsApp, Facebook Messenger e iMessage.

Diversamente infatti da quanto promesso durante la presentazione della app avvenuta lo scorso maggio, Google Allo manterrà i messaggi degli utenti sui server di Google, venendo meno ad un requisito importante per chi è attento alle proprie esigenze in termini di privacy.

Il motivo di questo cambio di rotta è presto detto: Allo è l’unica app di messaggistica ad integrare il sistema di risposte intelligenti automatiche di Google Assistant: ad esempio se si riceve la foto di un gattino, Allo potrebbe suggerire un risposta del tipo “che carino!”, che l’utente dovrà semplicemente “tappare” ed inviare.

Questa risposte smart vengono suggerite agli utenti in base non solo ai messaggi ricevuti ma anche in base allo storico dei messaggi inviati e ricevuti, dai quali Google è in grado di apprendere e ricavare indicazioni per formulare risposte e suggerimenti (così come accade ad esempio per Google Inbox).

E’ ovvia dunque la necessità di dover salvare e mantenere i messaggi per renderli disponibili all’analisi, al fine di sfruttare le potenzialità del Google Assistant. L’utente potrà comunque decidere di cancellare i messaggi manualmente ma di fatto i messaggi verranno salvati sui server di Google di default.

La decisione ha conseguenze significative per l’accesso ai messaggi di Allo da parte delle forze dell’ordine: per impostazione predefinita, i messaggi di Allo saranno ora accessibili a richieste legittime, così come accade per i messaggi in Gmail e Hangouts e i dati relativi all’ubicazione raccolti da Android. Per questi motivi lo stesso Edward Snowden sconsiglia l’uso di Allo a chiunque tenga alla sua privacy.

L’unico modo per poter garantire la riservatezza dei messaggi è quella di sfruttare la modalità incognito, dove i messaggi non sono salvati e sono crittografati end-to-end ma in questo caso, per le ragioni sopra esposte, le funzionalità distintive di Allo relative ai suggerimenti smart non sono disponibili. Tanto vale allora continuare ad usare WhatsApp o qualunque altra app di messaggistica.

edward snowden google allo

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