Negli anni Ottanta il primo processore Risc, con set di istruzioni ridotto, a fare la comparsa sulla ribalta del mercato server fu quello di Hp. Era il 1986 e si chiamava PA-Risc: veniva progettato internamente e ha rappresentato a lungo lo stato dell’arte di questa tecnologia. In questo modo Hp lanciò il guanto di sfida alle architetture vettoriali dei supercomputer e a quelle – in verità scarse – basate su architetture Cisc. Tra pochi anni, non sarà più così.
Durante il lancio dell’ultimo upgrade del suo processore, sviluppato per le architetture di precisione, Hp ha annunciato – ma il mercato già attendeva da mesi l’ufficializzazione della decisione – che nel 2008 verrà interrotta la vendita dei sistemi HP 9000 con processori PA-8900, nel 2013 terminerà anche l’assistenza ai server.
La decisione di Hp è parallela al prosieguo della criticata strategia di alleanza “a tutti i costi” con Intel per la piattaforma Itanium, considerata un successo solo dagli ottimisti e valutata inferiore ad altri tipi di processori. Nella fascia più bassa del mercato server si confrontano, ad esempio, gli Xeon di Intel con gli Opteron 64 bit prodotti ad esempio con tecnologia Amd.
Quel che è certo, tuttavia, è che termina la vita una famiglia di processori, riducendo ulteriormente il numero di produttori di questo tipo di tecnologia. Sun Microsystems con i processori Sparc (da molti visti in posizione analoga a quella dei PA-Risc, anche per l’improvviso amore di Sun per Intel) e Ibm con i Power5 rappresentano la diversificazione del mercato, altrimenti “chiuso” in una lotta tra architetture cugine, vale a dire quelle di Intel e Amd.
Nonostante i cambiamenti e i nuovi assetti delle tecnologie presenti sul mercato, la situazione dal punto di vista del marketshare è semplice. Ibm con i Power5 sta emergendo come leader nel settore dei server di fascia alta, mentre Hp mantiene il controllo che aveva precedentemente con i PA-Risc nella fascia dei server Unix. Secondo i dati Idc per il primo trimestre 2005, Hp è al 29.5%, seguita da Sun al 27,3% e da Ibm al 25,5% (il trimestre precedente Ibm era al 35,2%).