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I prezzi dei dischi rigidi rimarranno alti fino al 2014

I produttori non abbasseranno il prezzo dei dischi rigidi almeno fino al 2014. L’indicazione è riportata da Computerworld ed è ancora una delle conseguenze delle inondazioni monsoniche che lo scorso anno hanno colpito la Thailandia e danneggiato gravemente gli impianti di produzione di vari big del settore.

I prezzi dunque, almeno per altri due anni, non torneranno ai livelli pre-alluvione. Dopo le inondazioni, il prezzo medio di un HD si è attestato sui 66$ nel primo trimestre del 2011, un aumento del 28% rispetto ai 51$ del prezzo medio del trimestre precedente, almeno stando a un’indagine condotta da IHS iSuppli. Altro motivo per il quale i prezzi continuano a salire è “l’oligarchia” che si è venuta a creare con la fusione dei costruttori di dischi (ricordiamo che solo quest’anno Seagate ha comprato la divisione dischi fissi di Samsung, e Western Digital ha comprato la divisione dischi fissi di Hitachi). 

Per il secondo trimestre di quest’anno i costruttori di PC hanno siglato accordi a lungo termine con i produttori di dischi rigidi, bloccando un prezzo che era già mediamente il 20% superiore rispetto al periodo pre-alluvione. La domanda di sempre più spazio per la memorizzazione (dischi locali per la gestione dei media, l’avanzata del cloud storage e le sempre più elevate richieste di dispositivi di memorizzazione per le aziende) ha anch’essa contribuito all’aumento dei prezzi degli HDD per il 2012 e 2013.

Le inondazioni in Thailandia hanno determinato un crollo del 29% delle spedizioni nel primo trimestre del 2012. La produzione è ad ogni modo in aumento e tornerà a essere completamente operativa nel terzo trimestre di quest’anno.

A ottobre dello scorso anno, la disponibilità nei magazzini di alcuni distributori è diminuita in meno di una settimana del 90%. Società che occupano di ricerche di mercato, come ad esempio, Dynamite Data (specializzata nel tracking dei siti di commercio elettronico) confermano l’incremento dei prezzi dei dischi rigidi, evidenziando in alcuni casi aumenti tra il 50% e il 150% in seguito alle alluvioni.

 Secondo iSuppli le spedizioni dei drive sono cresciute del 18% (145 milioni di unità) nel primo trimestre e del 10% (159 milioni di unità) nel secondo trimestre di quest’anno. Un nuovo aumento del 10% (176 milioni di unità) è previsto per il terzo trimestre. In termini di spedizioni, quest’ultimo, per la prima volta, sarà superiore all’equivalente trimestre dello scorso anno.

[A cura di Mauro Notarianni]

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