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La fotocamera Leica SL3 in viaggio, quando l’ammiraglia diventa compagna di strada

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C’è qualcosa di magico nel prendere in mano una Leica. Il peso, la sensazione tattile dei materiali, quell’aura di storia e qualità che trasuda da ogni dettaglio. La nuova SL3 non fa eccezione, anzi eleva ulteriormente questa esperienza. Ma come si comporta fuori dal suo habitat naturale, lo studio fotografico? È uscita da un po’ di tempo, non è più una novità, e adesso al di là dello stupore per le caratteristiche tecniche è arrivato il momento di vedere alcune spigolature, piccole prove su strada. Noi l’abbiamo portata per le strade di Milano, cercando di capire se possa essere una valida compagna di viaggio oltre che una macchina da studio.

La risposta è positiva. Il primo impatto è quello di una fotocamera solida e ben costruita, ma sorprendentemente maneggevole soprattutto se abbinata a uno straordinario 35mm Summicron-SL f/2 asferico e apocromatico, che non è compattissimo ma neanche enorme.

Nonostante i suoi 850 grammi di peso del corpo macchina più i 750 grammi dell’obiettivo, la SL3 si è rivelata infatti più compatta del previsto. L’ergonomia è migliorata rispetto al modello precedente, con una impugnatura più profonda che offre una presa sicura anche nelle lunghe camminate. L’abbinamento con il 35mm Summicron crea un kit relativamente leggero e discreto, perfetto per la street photography e per il reportage ma anche per la fotografia “turistica”. Certo, non è la nuova Q3 43, ma per certi versi è molto di più.

Qualche dato

Sensore CMOS da 60,3 MP effettivi, doppia scheda SD/SDHC/SDXC UHS-II e scheda CFexpress tipo B, pulsante accensione spegnimento a contatto, mirino regolabile otticamente, involucro interamente metallico: magnesio e alluminio, rivestimento in ecopelle, resistente all’umidità, baionetta Leica L, stabilizzazione dell’immagine a 5 assi fino a 5 stop di diaframma, profondità colore DNG a 14 bit (Jpg a 8); spazio colore Foto: sRGB, Video: Rec. 709/Rec. 2020 (HLG/L-Log); mirino EVF da 5,7 milioni di punti 120 fps formato 3:2 0,76: display 3,2” retroilluminato a LED da 2,3 milioni di pixel: display superiore LCD transflettivo monocromatico da 1,28” ad alta riflettanza. Otturatore meccanico da 60 mininuti a 1⁄8000 secondi. Misurazione dell’esposizione TTL (misurazione dell’esposizione con l’obiettivo). Iso da 50 a 100.000. Batteria Leica BP-SCL6 agli ioni di litio da 2200 mAh. Ricarica interna via Usb-C.

La Leica SL3 in viaggio, quando l’ammiraglia diventa compagna di strada

A spasso per la città

Girando per la città, apprezzo immediatamente la nuova interfaccia utente. I menu sono stati riprogettati per essere più intuitivi e la disposizione dei comandi permette di cambiare rapidamente le impostazioni senza staccare l’occhio dal mirino. Il nuovo schermo orientabile è un vero piacere da usare per scatti da angolazioni creative, anche se avremmo preferito uno snodo completamente articolato per maggiore flessibilità.

La qualità d’immagine è semplicemente eccezionale. Anche troppo, quando si viaggia, però sono disponibili risoluzioni intermedie con pixel accoppiati e più luminosi. È in ogni caso un capolavoro, questo sensore da 60MP, che cattura una quantità di dettagli impressionante, permettendo crop aggressivi in post-produzione. Un vero vantaggio per la street photography dove non sempre si riesce ad avvicinarsi quanto si vorrebbe al soggetto. La gamma dinamica è amplissima, offrendo grande flessibilità nel recupero di ombre e alte luci. E il vantaggio di file raw in formato DNG, già pronti per tutti i sistemi di post-produzione.

La Leica SL3 in viaggio, quando l’ammiraglia diventa compagna di strada

Quattro pregi

  1. Sensore ad altissima risoluzione: I 60MP offrono una flessibilità straordinaria in post-produzione, permettendo crop aggressivi senza perdita significativa di qualità.
  2. Ergonomia migliorata: L’impugnatura più profonda e i controlli ridisegnati rendono l’uso della SL3 più confortevole e intuitivo rispetto ai modelli precedenti.
  3. Schermo orientabile: Una novità per Leica, lo schermo orientabile apre nuove possibilità creative, specialmente per scatti da angolazioni inusuali.
  4. Qualità costruttiva Leica: La robustezza e l’attenzione ai dettagli tipiche del marchio tedesco rendono la SL3 un oggetto destinato a durare nel tempo.

Tre difetti

  1. Mancanza di uno schermo completamente articolato: Lo schermo orientabile è un miglioramento, ma uno snodo completamente articolato avrebbe offerto ancora più flessibilità.
  2. Dimensioni del corpo macchina: Sebbene maneggevole, la SL3 rimane una fotocamera di dimensioni considerevoli, che potrebbe risultare ingombrante in alcune situazioni di viaggio.
  3. Batteria non generosa: Nonostante la capacità di registrare in 8K e scattare a 60 Megapixel, mancano una cosa: la grande autonomia. Gli scatti a disposizione non sono tantissimi e la seconda batteria (o un powerbank) è d’obbligo nelle uscite. In studio ovviamente non è un problema.

La Leica SL3 in viaggio, quando l’ammiraglia diventa compagna di strada

Un obiettivo generoso

L’autofocus, pur non essendo veloce come quello di alcune concorrenti, si è dimostrato affidabile nella maggior parte delle situazioni. Il tracking dei soggetti funziona bene, anche se non è al livello delle migliori fotocamere sportive. Per la street photography e i ritratti ambientati si è rivelato più che adeguato, permettendoci di concentrarci sulla composizione senza preoccuparci troppo della messa a fuoco.

Un aspetto che ci ha colpito positivamente è la discrezione della SL3. Nonostante le dimensioni non proprio compatte, il suo design minimale non attira troppo l’attenzione. L’otturatore non fa rumore e la modalità silenziosa permette di scattare senza disturbare. Questo la rende ideale per catturare momenti di vita quotidiana senza farsi notare.

Bisogna misurare gli scatti

La batteria si è rivelata l’unico tallone d’Achille della SL3 in viaggio. Con circa 260 scatti per carica, ci siamo trovati a dover portare con noi batterie di scorta per le giornate più intense di shooting. Un compromesso accettabile vista la qualità offerta, ma da tenere in considerazione se si pianifica un uso intensivo lontano da fonti di ricarica.

In conclusione, la Leica SL3 si è dimostrata una compagna di viaggio sorprendentemente versatile. Pur essendo nata come ammiraglia da studio, si adatta bene all’uso in esterni e alla street photography. La qualità d’immagine è straordinaria e l’esperienza d’uso è un vero piacere per gli appassionati. Tuttavia, il peso e l’autonomia limitata la rendono meno pratica di altre mirrorless più compatte per lunghi viaggi. È una fotocamera che brilla soprattutto in studio, ma che sa regalare grandi soddisfazioni anche per le strade di una città.

Leica SL3 (solo corpo): 6.915 euro (prezzo ufficiale Leica Store) Leica APO-Summicron-SL f/2 35mm ASPH: 4.930 euro (prezzo ufficiale Leica Store)

VOTO: 8 1/2

Pro e Contro

Pro: – Qualità d’immagine eccezionale con sensore da 60MP – Costruzione robusta e resistente alle intemperie – Interfaccia utente intuitiva e ben progettata – Ottima per street photography nonostante le dimensioni

Contro: – Prezzo elevato – Autonomia della batteria limitata – Peso considerevole per l’uso prolungato in viaggio – Autofocus non al livello delle migliori concorrenti per soggetti in rapido movimento

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