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La storia di Cap’n Magneto, un classico dei vecchi shareware Mac

Un giornale di Austin (Texas) racconta la storia di “Cap’n Magneto“, un classico videogame del mondo shareware per Mac.

Il gioco in questione è stato creato da Al Evans, che racconta di avere compreso che la vita andava vissuta pienamente dopo un incidente che gli provocò gravi ustioni nel corpo nel 1963, all’età di 17 anni.

Il gioco in questione fu una sfida per l’uomo, una delle cose alle quali si dedicò per superare le difficoltà delle ferite causate da un terribile incidente d’auto, andando avanti a tutti i costi nonostante i problemi. L’uomo racconta che dopo l’incidente non sapeva se saprebbe sopravvissuto. “Le probabilità di arrivare a 28 o 30 anni erano inferiori al 30%”. Indipendentemente dal presunto tempo che gli restava, Evans rifiutò l’idea che le ustioni sul suo corpo avrebbero impedito di vivere al meglio la sua vita, facendo del suo meglio per vivere e lavorare onestamente.

Due anni passati in diversi ospedali portarono Evans a coltivare vari interessi e hobby. Doveva ad ogni modo trovare un modo per guadagnare e oltre a lavorare come  graphic designer e traduttore dal russo, si interessò alla programmazione, cominciando a immaginare e creare mondi virtuali a colpi di codice sulla tastiera. Resosi conto delle capacità grafiche del Mac – personal computer con grafica e interfaccia gestibile dal mouse, cominciò – con la collaborazione della moglie a lavorare, ad un gioco “Cap’n Magneto”, rilasciato per Apple III nel 1983 e per Macintosh nel 1985 per i Mac 68K. È stato successivamente rilasciato per i Mac con PowerPC e MacOS 7.5 fino MacOS 9.2, e poi in versione Carbon, utilizzabile sui vecchi Mac con MacOS X.

La storia di Cap’n Magneto, un classico dei vecchi shareware Mac
Foto: ANA RAMIREZ/AUSTIN AMERICAN-STATESMAN

35 anni dopo, Evans – che ora ha 75 anni – riferisce di avere ricevuto un messaggio su Facebook: qualcuno gli faceva notare che ancora amava i suo gioco ma non riusciva a avviarlo perché una finestra impediva di portare a termine la registrazione (la piattaforma KAGI usata da molti sviluppatori per il pagamento dello shareware è stata chiusa nel 2016). Il problema è stato risolto e il gioco può essere giocato con un codice di registrazione utilizzabile gratuitamente da tutti (si scarica da qui). Non ci sono versioni aggiornate per i Mac con Intel o CPU M1 ma con il rinnovato interesse, c’è da scommettere che qualcuno offrirà Cap’n Magneto anche su questi moderni computer… e chissà qualcuno potrebbe pensare anche ad una versione per iOS e iPadOS.

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