A Torino sono state rilasciate le prime “Patenti Europee” per l’uso del Computer. A comunicarlo con entusiasmo è il Laboratorio di informatica applicata alle Scienze economiche e sociali ‘G. Rotà (Liases) della Facoltà di Economia dell’Università di Torino, diretto dal Dott. Sergio Margarita.
Il Liases, seguendo il Progetto europeo ECDL (European Computer Driving Licence) prevede il rilascio della Patente europea agli studenti del primo anno che superano l’esame di informatica.
Circa 600 studenti provenienti dalle sedi di Torino ed Asti hanno infatti conseguito l’ambitissimo titolo europeo.
Né Paola Tamagnone della Segreteria del Liases né il quotidiano torinese La Stampa che ha riportato la notizia fanno però accenno ai contenuti ed alle conoscenze necessarie per il conseguimento del titolo europeo.
Nell’intervista infatti si da molta enfasi al software di gestione degli esami “Alice” (Automatic Ecdl Licence Evaluator), sviluppato per il progetto ECDL, ma non si fa menzione del “Syllabus”, background di conoscenze informatiche necessarie per superarlo.
Sarebbe opportuno liberare il campo da ogni dubbio riguardo l’influenza di prodotti Microsoft ed in particolare Windows, nello stabilire i criteri di selezione.
Estendere il monopolio dal mercato alla cultura informatica europea sarebbe come indire una Patente di Guida europea ma limitare le conoscenze degli esaminandi ad un unico modello automobilistico.
In questi giorni abbiamo contattato il Carlo Zambon della Global Solutions, struttura che si occupa del Progetto ECDL in Italia
Zambon ci ha riferito che teoricamente il corso di ECDL, e relativa patente, è relativo all’ uso di qualsiasi computer, non importa con quale CPU e con quale sistema operativo.
Il Syllabus definisce i punti che il candidato deve conoscere ma non li vincola a qualcosa di preciso.
Per fare un esempio il candidato deve dimostrare di sapere usare programmi di office automation, non importa che sia la suite Office di Microsoft ma anche Staroffice di Sun.
Zambon però ci confessa che probabilmente quasi tutti i corsi saranno basati sui tools di Microsoft perchè se qualcuno propone qualcosa di diverso (anche se magari ha il vantaggio di non avere costi di licenza) viene guardato come un marziano.
Questo non significa che una persona che conosca i temi del Syllabus e li sappia applicare su Mac o Linux non possa passare l’ esame, ma senz’ altro incontrerebbe qualche problema in più sia perchè i corsi sono organizzati normalmente con sistemi Microsoft, sia perchè persino coloro che devono esaminare i candidati hanno quasi sempre conoscenza principalmente sui sistemi operativi e sui programmi di Microsoft.
Zambon aggiunge essendo il corso orientato all’inserimento nel mondo del lavoro la scelta di basare il corso sul tipo di computer, sistema operativo e programmi più diffusi è quasi obbligatorio. Un tipico esempio di “posizione dominante” di Microsoft anche all’interno di strutture di formazione!
[A cura di Rudy Belcastro]
