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MacBook air e LE Roadwarrior: le interviste possibili

Fusako Ming Li è una studentessa giapponese che vive a San Francisco e sta seguendo un Master in Economia a Berkeley: la incontriamo al tavolino di fronte a noi nello StarBucks Coffee vicino al Moscone Center dove facciamo colazione la mattina tra un Muffin integrale, una Mocha o un Frappuccino.
Fusako sfoggia un piccolissimo portatile Sony e sta guardando le notizie di ieri registrate su YouTube: le chiediamo se ha notato la nuova meraviglia di Apple e se è tentata dalla sostituzione del suo attuale portatile.

“Non credo proprio: l’ho comprato da poco e per me oltre al peso ridotto sono importanti le dimensioni complessive: In giappone siamo abituati a muoverci in spazi molto ridotti: trovo questo Sony comodissimo anche per i viaggi in treno e tutte le attività  da pendolari-lavoratori e persino per l’uso nei bar che hanno tavolini di dimensioni che qua in USA possono sembrare microscopiche.
Non vedo la necessità  di passare ad un Mac se non per il fatto che sarei meno esposta ai virus informatici.”

Alicia Kingston la incontriamo seduta poco più in là  sempre nello stesso StarBucks: al momento lavora part time al Museo di Arte Moderna qui a San Francisco e sfoggia un cappellino di sostegno a a Barack Obama: anche lei ha un Sony, più leggero di quello di Fusako, è il modello di confronto mostrato da Steve Jobs durante il keynote.

“Se ho visto il MacBook Air? Certamente! Al museo ieri sera non si parlava d’altro: è veramente bello e soprattutto ha un vero schermo e una vera tastiera cosa fondamentale se vuoi lavorare sul serio e goderti un film ma soprattutto è un computer vero con cui puoi farci di tutto, persino collegare una di queste videocamere HD con uscita USB o disco rigido interno e montarci un film in pochissimo tempo.

Ho provato iMovie 8 sull’iMac di un amico ed è portentoso come si possa mettere su un filmato su Youtube in pochissimo tempo.
Ne farei una serie quando Barack verrà  in California per le primarie del 5 Febbraio. Ci sto facendo un pensiero.. certo non è che costi pochissimo! E poi ora chi si comprerà  il mio Vaio? Dal 15 di Gennaio si è svalutato tantissimo”.

Olga Christensen lavora in una azienda di Palo Alto, si occupa di programmazione in ambiente Eclipse, l’IDE per il linguaggio Java multipiattaforma nato in IBM, e usa il tempo del Commuting (il viaggio da pendolare) dalla periferia di San Francisco alla cittadina della Silicon Valley via CalTrain per avvantaggiarsi sul lavoro: ha già  un MacBook Pro e le chiediamo cosa ne pensa del MacBook Air: “Sarei tentatissima di acquistarlo soprattutto per il peso ridotto ma dovendo lavorare con tantissime finestre aperte e tenere sotto controllo ogni cosa anche quando lavoro in treno: i pollici in più del Pro mi sono utilissimi”. Però lo consiglierò alle mie colleghe che sono indecise su quale portatile acquistare: con la mia esperienza su Mac OS X e una macchina così comoda da portare in giro penso che mi ringrazieranno per degli anni!”

Patrizia M. 29 Anni, ricercatrice universitaria italiana la incontriamo in aeroporto, in partenza per Toronto dove terrà  una comunicazione ad un convegno internazionale: “Aspettavo una cosa del genere di Apple da qualche mese: se ne sentiva parlare ormai da tempo e non mi aspettavo un oggetto tanto affascinante! Ma ormai Steve Jobs ci ha abituato al bello assoluto e dopo l’iPhone, i nuovi iPod e i nuovi iMac alluminio il MacBook Air non ha deluso le mie attese”

Credo che me prenderò uno con lo sconto per studenti/insegnanti visto che faccio attività  didattica all’università . Per me rappresenta un ottimo compromesso tra un computer a pieno schermo – ho già  utilizzato un MacBook di una collega – e il peso, fattore fondamentale per me che mi sposto da una facoltà  all’altra e viaggio in tram per andare al lavoro, sembra essere quello giusto.
D’estate poi vado a lavorare in moto e uno zaino leggero permette un maggior confort.
Infine Mac OS X: con Leopard e la possibilità  di utilizzare BootCamp per far girare Windows XP sono compatibile alla massima velocità  con tutte le applicazioni che girano in università  anche se, a dire il vero nel campo della biologia gran parte di quelle che vengono utilizzate girano già  da tempo su Mac e ci sono tantissimi software OpenSource nel campo.”

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