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MyNotes, parla l’autore Andrew Kozlov

Cosa rende myNotes particolare? E’ all’apparenza un software come tanti altri che – per fortuna – nascono nel mondo Mac. Nonostante l’avanzata del mondo Open Source, che è un po’ il kibbutz del codice, e la presenza dei grandi castelli commerciali con i prodotti di marca e delle cattedrali delle iApps di Apple, c’è ancora spazio per le piccole botteghe artigiane dello shareware. Programmi in cui la spinta alla ricerca di un reddito nella vendita della proprietà  intellettuale (e quindi, codice segreto) anziché servizi come nell’open source, gioca un ruolo fondamentale.

Invece, myNote si presenta come una delle piccole ma utilissime applicazioni che vi troverete ad usare giorno per giorno. Basata sui framework del sistema operativo (soprattutto quello per la scrittura di TextEdit) e integrata in maniera intelligente con la Rubrica e Mail, consente di gestire senza patemi d’animo appunti ed idee mano a mano che vi vengono in mente. Risulta cioè, come scrivemmo, una applicazione molto, ma molto utile dato che si tratta “di un manager delle note che consente di sfruttare la nostra conoscenza dell’interfaccia Mac per produrre finalmente una serie di appunti organici e strutturati”.

Siamo andati ad approfondire il discorso, per scoprire la logica dietro al progetto, le funzionalità  future e anche a conoscere meglio il suo creatore.

Come è nata l’idea?
“Come molti altri sviluppatori indipendenti all’esordio – ci ha detto Andrew Kozlov, l’uomo dietro Mishimo, la sua start-up che sta in un MacBook Pro (letteralmente) – avevo bisogno di un progetto abbastanza semplice da sviluppare per far crescere le mie capacità  come programmatore. E, proprio come molti altri, ho scelto un gestore di appunti, perché si tratta di qualcosa di cui avevo realmente bisogno e che non riuscito a trovare. Quindi, niente di molto originale, direi”.

Qual è la geopolitica del Mac? Cioè, da quali aree del mondo arrivano le richieste e l’adozione di un software come il tuo?
“Molti utenti – e non è una sorpresa – sono negli Stati Uniti ed hanno reazioni solitamente molto positive. myNotes è davvero molto diverso dagli altri programmi di questo genere soprattutto per la sua interfaccia, per la semplicità  d’uso e alcune funzionalità  che sono molto apprezzate, come l’integrazione con la Rubrica e il fatto che ci siano dei temi per la stampa. Per gli altri paesi del mondo, dipende dal momento. Ad esempio, per l’Italia ho avuto un feedback molto buono dopo la vostra recensione su Macity…”

La regola per gli sviluppatori indipendenti che vogliono avere successo è: “semplicità “?
“Forse myNotes non è così popolare come alcuni programmi “avanzati” e con interfacce molto pesanti e complesse. Ma sono d’accordo: la chiave per la produttività  delle persone è la semplicità . E quello che seguono questa idea amano alla follia myNotes.

Cosa riserva il futuro a myNotes?
“Nella prossima versione conto di aggiungere la cosa più richiesta, cioè la sincronizzazione con .Mac, la possibilità  di bloccare una nota e la protezione con password. E sarà  con tutta probabilità  un aggiornamento alla versione 1.x e non 2, perché penso che queste funzionalità  dovrebbero essere presenti fin dalla prima versione del software e soprattutto non mi piace l’idea di costringere gli utenti a pagare per un aggiornamento troppo presto e per funzionalità  che dovrebbero essere presenti sin dalla prima versione”.

Un’ipotesi di sviluppo: sarebbe possibile una maggiore integrazione con Mail, magari permettendo di creare e gestire o archiviare messaggi di posta elettronica direttamente da myNotes?
Per quanto mi riguarda e per quello che so, non è possibile integrare i messaggi di posta elettronica di Mail verso applicazioni terze parti. Non ci sono le API. Forse le cose cambieranno con Leopard, chi può dirlo…”.

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