La crisi che investe il settore dei palmari si espande anche al di fuori degli USA e colpisce l’Europa. Il maggior produttore continentale di PDA, Psion, ha infatti annunciato oggi che uscirà dal mercato dei computer da tasca “per concentrarsi sul settore corporate, didattico e delle proprietà intellettuali”.
Psion, che fu tra i pionieri del settore dei computer palmari e che in Europa aveva raggiunto una penetrazione considerevole, paga il raffreddamento dell’economia e la concorrenza in un settore dove trionfano, almeno sotto il profilo dei numeri, Palm e i suoi cloni, incalzati dalla “macchina da guerra” di Microsoft con il suo PocketPc. Uno spazio per un terzo contendente di peso sul mercato occidentale, di fatto, non esiste. Di qui la decisione di chiudere i battenti della divisione.
Psion, che licenzierà in conseguenza della scelta commerciale 250 dipendenti, ha affermato che per il momento continuerà a produrre le macchine attualmente in commercio ma non attuerà alcuna evoluzione tecnologica in futuro.
Psion fermerà anche la produzione e lo studio di dispositivi basati sullo standard Bluetooth. “Chi prevedeva che questo sistema di comunicazione senza fili potesse avere una esplosione nel corso dell’anno in corso si è sbagliato. E neppure per il prossimo si prevede un grande sviluppo”, ha detto il CEO David Levin.
Le azioni di Psion alla borsa di Londra, già ai minimi dal 1998, hanno subito un ulteriore regresso perdendo l’11% dopo la notizia dell’uscita dal mercato dei palmari.