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Recensione DaisyDisk, geniale App che libera il disco del Mac da file ingombranti

Se c’è un problema che tutti noi che usiamo un computer condividiamo, è quello dei file inutili e spesso anche molto ingombranti che ci dimentichiamo di avere sul nostro disco fisso. Per questo sono innumerevoli le applicazioni che promettono di aiutarci a trovare doppioni e grandi file, annidati in cartelle e sottocartelle. Tra questi programmi pochi sono realmente efficienti, ancora meno hanno una interfaccia funzionale e nessuno ha quella di DaisyDisk (,10,99 euro su Mac App Store). Macitynet ha messo alla prova questa interessante ed elogiata utility per vedere sia se mantiene la sua fama di prodotto innovativo e funzionale, sia se è davvero in grado di darci una mano nel tenere in ordine il nostro disco fisso.

L’interfaccia
L’aspetto sicuramente più peculiare di DaisyDisk è l’interfaccia. Dimenticate i sistemi di navigazione a finestre e ad icone, scordatevi doppio click e “cmd+i” per avere informazioni. Tutto è riassunto in una schermata nera con una coloratissima infografica che ricorda un grafico a torta; si tratta di una mappa a raggiera, un particolare tipo di presentazione che si distingue dalla più comune mappa ad albero. Questo elemento è il cuore pulsante e lo strumento che differenzia DaisyDisk da qualunque altra cosa che avete mai visto non solo tra gli strumenti di ricerca di file e duplicati, ma in generale nel mondo delle applicazioni Apple. Al centro di questa sorta di fiore troviamo illustrato con un numero lo spazio occupato dai file, intorno separato in segmenti distinti da differenti colori, troviamo lo spazio occupato. Andare alla ricerca dei documenti più grandi è semplice quanto individuare il più grande di questi segmenti; ovviamente nella prima fase di esplorazione, quella che ci viene presentata alla scansione del disco fisso, non avremo documenti singoli, ma solo gruppi di documenti distinti per tipologia o collocazione. Ad esempio avremo la cartella utente, i documenti multimediali, la libreria di iPhoto, e i gruppi di cartelle e sottocartelle del sistema. La dimensione di ciascun “petalo” del fiore può essere ulteriormente analizzata e tradotta in numeri da un pannello laterale; qui vedremo l’effettivo peso in GB di un settore e anche le sottocartelle che lo compongono. Quando avremo individuato un settore particolarmente ingombrante, potremo fare click su di esso a quel punto il nostro grafico si espanderà arrivando nella cartella che ci interessa esplorare e avremo una nuova indicazione di cartelle che occupano più spazio. Questo processo può continuare fino ad arrivare ai singoli file se ci interessa, anche se nel percorso sarà probabile che cominceremo a trovare cartelle che non sapevamo neppure di avere archiviato.

DaisyDisk Recensione
L’interfaccia a raggiera di DaisyDisk, vero cuore pulsante dell’applicazione

L’efficienza
Il sistema di reperimento e pulizia è eccezionalmente efficiente. Grazie a questa rappresentazione grafica avremo immediatamente una visione intuitiva delle sezioni più ingombrate (e ingombranti) del nostro disco fisso; spostando l’occhio verso destra sapremo anche quanto pesano e di che cosa si tratta. Ciascuna sezione può a questo punto essere trascinata in un’area che fa da raccoglitore, dove andremo a parcheggiare i file o le cartelle che pensiamo non ci interessino. Una volta che abbiamo terminato la pulizia potremo cancellarle permanentemente. Lo sviluppatore, a scopo di sicurezza, ha previsto anche una sorta di conto alla rovescia che ci permetterà per qualche secondo di cambiare idea prima che la distruzioni dei file avvenga in maniera permanente. L’efficienza di DaisyDisk ci è parsa immediatamente tangibile quando dopo avere avviato la scansione (pochi secondi sul nostro MacBook Pro Retina da 2,3 GHz) ci è apparsa una cartella con circa 3 GB di immagini annidata dentro ad un’altra a sua volta collocata nella cartella download che avevamo copiato da un vecchio Mac; queste stesse immagini erano già state copiate dentro ad iPhoto. Abbiamo anche trovato due film iTunes a noleggio scaduto e non più visibili perché erano stati nascosti dal sistema quando abbiamo sincronizzato il Mac con un iPad che non usiamo quotidianamente e che occupavano insieme quasi 4 GB. Ci siamo stupiti di vedere che la nostra cartella Dropbox era di 1,7 GB e dentro ad essa abbiamo trovato un vecchio spezzone filmato di una prova che pesava da solo 700 MB; infine avevamo ben 6 GB di dati tra gli allegati di mail. In pratica in uno solo colpo e in pochi minuti dall’inizio della prova ci siamo sbarazzati di quasi 14 GB di dati del tutto inutili.

DaisyDisk Recensione
Possiamo scendere in profondità, scoprendo i file o le cartelle che occupano più spazio

La qualità è nei dettagli
DaisyDisk è un prodotto semplice ma anche estremamente curato. Colpisce non solo l’interfaccia che nasce dalla mente di qualcuno che ha una visione eccellente sul piano della capacità di creare qualche cosa di visualmente universale, ma anche l’attenzione a dettagli. Ad esempio i documenti possono essere esplorati con l’anteprima QuickLook, questo ci permetterà di vedere che cosa c’è dentro ad un file, come potremmo farlo guardandolo dal Finder, dandoci un idea più precisa sulla sua utilità. In più il sistema funziona non solo con il disco fisso del sistema operativo, ma con qualunque disco che il Mac è in grado di montare sulla scrivania ed è in grado di scandagliarne anche più di uno alla volta. Capisce anche se un disco è un SSD o un disco a piatti magnetici, nel secondo caso, quando fosse stato partizionato, non lo tratta come se fossero diversi dischi fisici per non stressare l’hardware. In più legge anche anche i volumi TimeMachine (ma non permette, per ragioni di sicurezza di cancellare nulla da essi) ed è anche in grado di analizzare le singole cartelle e di scansionarle di nuovo quando avremo tolto da esse un documento. Infine in alcuni giorni di utilizzo su due differenti Mac, non abbiamo avuto un solo crash nè malfunzionamento, segno che siamo di fronte ad un programma codificato come si deve.

DaisyDisk Recensione
La funzione QuickLook di DaisyDisk

Conclusioni
DaisyDisk è un programma sostanzialmente impeccabile e un esempio di come dovrebbe essere una applicazione. Nasce sulla base di una esigenza reale e quasi quotidiana, affronta il problema presentando la maniera più intuitiva e semplice per risolverlo senza avere timore di innovare, raggiungendo lo scopo con una efficienza assoluta. Tutto questo viene confezionato in un pacchetto assolutamente innovativo dal punto di vista grafico, persino bello da vedere, cosa non usuale per una applicazione di utilità, codificato in maniera impeccabile e con prestazioni eccellenti. Inutile dire che per chi scrive DaisyDisk è un programma assolutamente raccomandato sia che abbiate un disco fisso che sta cominciando a mostrare segni di saturazione, sia che non vi sia mai neppure venuto in mente di avere necessità di liberare spazio, perchè prima o poi questo problema ce l’avrete e DaisyDisk vi aiuterà a rinviare la necessità di comprare un disco fisso nuovo.

Prezzo e versioni
DaisyDisk è localizzato in Italiano ed è venduto su Mac App Store a 10,,99 euro. Una versione che permette di scansionare il disco in versione amministratore e di vedere lo spazio nascosto è in vendita sul sito dello sviluppatore. La funzione non è del tutto indispensabile, ma se volete potete acquistare direttamente dallo sviluppatore spendendo circa 8 euro, oppure se non volete distribuire i vostri dati di pagamento ad un sito esterno, potete comprare la versione di Mac App Store e successivamente aggiornare gratuitamente alla versione che fornisce lo sviluppatore scaricando la versione da DaisyDiskapp.com e collocandola assieme a quella acquistata da Mac App Store.

DaisyDisk Recensione
Così trasciniamo sul cestino interno a DaisyDisk i file o le cartelle di cui vogliamo liberarci

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