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Recensione Razer Freyja, il cuscino aptico che introduce una nuova esperienza al computer

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Introdotta la tecnologia al CES 2024 con il Project Esther, Razer adesso da concretezza al progetto con questo cuscino Razer Freyja, adattabile a tutte le sedie per computer.

Controlli aptici settoriali e un “cervello” che elabora l’input in modo intelligente, partendo dai giochi ma arrivando a qualunque cosa passi per il computer. Un accessorio molto particolare da un marchio che non da mai nulla per scontato, e che di fatto apre un mercato che, chissà, potrebbe aprire una propria identità molto presto.

Aptica, una tecnologia vibrante

La parola Aptica non è molto comune fuori dall’ambiente di lavoro, ma la conosciamo tutti: ce l’ha oramai ogni smartphone, quella vibrazione morbida che affianca o sostituisce la suoneria, offrendo un feedback aggiuntivo che usa altri sensi oltre all’udito.

In ottica gaming, settore dove sempre più spesso nascono nuove tecnologie, il feedback aptico è stato introdotto nel mondo delle cuffie qualche anno fa, affiancando l’audio in ingresso con una vibrazione localizzata: noi l’abbiamo vista recentemente nelle Razer Kraken V4 Pro) ma già nel modello Razer Kraken V3 Pro la tecnologia era presente, seppure meno sofisticata.

Recensione Razer Freyja, il cuscino aptico che introduce una nuova esperienza al computer - macitynet.it
Razer Freyja si adatta praticamente a tutte le sedie, in particolare a quelle da gaming, grazie ad una forma universale e cinghie di aggancio semplici da posizionare

In realtà Razer ha iniziato a sperimentare questa tecnologia nel 2017, creando il primo prototipo nel 2023 e presentando il primo cuscino funzionante al CES 2024, per poi andare in produzione con questo modello Razer Freyja che a Macitynet abbiamo potuto provare in anteprima selezionata e poi in modo più approfondito in questa recensione.

Il feedback aptico è alimentato dalla tecnologia Sensa HD Games, che è il centro di tutto e che determina non un servizio cieco e banale, ma una risposta sofisticata all’input di gioco (o altro) che si trasforma in esperienza e coinvolgimento.

Non è priva di difetti, tra i quali il costo, ma la qualità c’è e come vedremo vale comunque una considerazione, anche e soprattutto perchè è il primo modello del mercato, quindi fare paragoni è molto difficile.

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Alcune bozze del progetto originale, rilasciate da Razer

Allacciate le cinture

La scatola della Razer Freyja è decisamente grande, ma il contenuto non poteva essere impacchettato diversamente: al suo interno il cuscino ripiegato, avvolto in un telo protettivo di cotone nero, e una scatola che contiene l’alimentatore, i cavi e il dongle wireless.

Il montaggio è molto semplice: Razer Freyja si adatta a tutte, o quasi, le sedie per computer, partendo sicuramente dalla forma tipo di una sedia da gaming, sino a quelle da ufficio.

Noi l’abbiamo provata su una Razer Iskur, una Razer Enki ma anche una SecretLab Titan, dove il cuscino si è adagiato perfettamente.

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La scatola di Razer Freyja, non proprio piccola

Le dimensioni da aperte del cuscino sono 101 x 40 x 5 cm, per un peso di 1.83 Kg (con un carico dell’utente suggerito inferiore a 136 Kg), ma ovviamente le misure si “fondono” con la sedia che ospita una volta appoggiato.

L’aggancio è dato da tre cinghie regolabili che si appoggiano due allo schienale e una alla seduta, per tenere fermo il cuscino durante l’attività: ci sono le istruzioni all’interno della scatola, ma onestamente il passaggio è davvero intuitivo, non è neppure possibile sbagliare lato perché le scritte la forma indicano chiaramente quello giusto.

Una volta montato il cuscino, basta collegare l’alimentazione (Razer suggerisce anche un comodo passaggio del filo, per non dare fastidio) e poi attivare la connessione con il computer o con il tablet.

Doppia connessione

La connessione al computer avviene in due modi: sfruttando la tecnologia Wi-Fi a banda privata a 2,4 Ghz, tramite dongle USB-A (solo PC), oppure via Bluetooth. Con la prima si coprono i computer, con la seconda Razer Freyja può essere usata anche con i tablet Android.

Benchè il tutto sembri standard, in realtà iul cuscino non è visto via Bluetooth ne da iOS ne da un MacBook Pro M3, mentre via Wi-Fi, il dongle è riconosciuto ma sembra che il segnali non passi: quindi, per usarlo con Mac, servirà un update firmware che si spera prima o poi Razer avvalli.

Il cuscino prevede un piccolo controller laterale con quattro pulsanti, dei quali uno è per l’accensione e spegnimento, due per l’intensità e un terzo per l’accoppiamento con il device e per lo switch da una modalità all’altra.

Grazie ai driver Synapse 4, disponibili solo per Windows, è possibile eseguire maggiore personalizzazione: mentre con i tasti nello schienale si può definire l’intensità della sensazione aptica totale, con Synapse è possibile diversificare il grado di azione per ognuno dei 6 sensori (4 nello schienale e due nella seduta) singolarmente.

Questa personalizzazione, pur utile, non pare indispensabile e anzi è da usare con molta cautela, specie nei giochi, perché per propria natura Sensa HD Games elabora il suono in ingresso in modo intelligente diffondendo il feedback su tutti i sensori e come vedremo abbassare la necessità, al di la di motivi specifici, diminuisce l’utilità stessa della tecnologia.

L’unico difetto che ci sentiamo di sottolineare è che al cuscino manca un timer di spegnimento automatico: non c’è nei driver Synapse e non c’è nei pulsanti, per cui se la sera lo lasciate acceso… resta acceso, il che non è grave, ma la luce del logo potrebbe essere fastidiosa di notte se usata in camera.

Come funziona

Il cuscino è realizzato in stoffa sintetica ma di qualità, basta notare le cuciture davvero ben realizzate: la forma si adatta a tutte le sedie (meglio se sono di tonalità scura) e il cavo è della misura giusta e, come nel nostro caso, permette anche di celare qualche segno di usura che le sedie iniziano a mostrare dopo qualche anno.

Il sistema Sensa HD Games lavora molto bene, e nonostante una iniziale diffidenza, il sistema ha mostrato risultati davvero notevole e soprattutto utili in moltissimi giochi. I sei sensori vibrano in modo differente l’uno dall’altro, a seconda del contesto variando anche l’intensità singola.

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I driver Synapse 4, qui nel controllo di Razer Freyja: in questo caso però i driver servono a poco, dato che ci sono i pulsanti per il controllo manuale

Ci sono alcuni giochi già compatibili con la tecnologia, e siamo sicuri che in tempi brevi molti titoli riceveranno aggiornamenti in tal senso, ma Razer Freyja è pensata per adattarsi anche se non arrivano informazioni specifiche.

Provato su Fortnite, il sistema rileva l’audio direzionale vibrando in modo diverso a seconda se uno sparo arriva da sinistra a destra, e aumentando la vibrazione quando il rumore è più vicino (quindi più forte).

Con queste indicazioni il sistema aptico sembra già interessante, ma il risultato è un dinamismo e una esperienza molto diversa se comparata con una partita senza il cuscino.

In particolare nei giochi in prima persona, ci si immedesima molto di più, perché oltre all’audio (che può avere anch’esso un sistema aptico con le nuove cuffie Razer Kraken V4 Pro) il coinvolgimento arriva ad altri sensi e ci si avvicina all’esperienza dal vivo, dove rumori, vibrazioni e sollecitazioni fanno parte del combattimento.

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Razer Freyja qui su una Razer Iskur

Al di fuori dei giochi il sistema, non ricevendo informazioni specifiche da musica o film, cerca di ricostruirle in base probabilmente al spettro audio, offrendo vibrazioni settoriali a destra o sinistra ma soprattutto in base alle frequenze più basse.

Succede che in film il cuscino vibri debole quando si sente una esplosione lontana, e molto più forte se arriva un colpo o una esplosione vicina, il che favorisce la sorpresa e sembra, alle volte, di stare dentro il film: se siete amanti della saga di John Wick, dei film di supereroi o della saga di Fast & Furious consigliamo vivamente di vedere un titolo al computer con questo cuscino.

Il sistema, una volta associato, vibra con tutto: giochi, film, musica e altro, non c’è modo di separare il tipo di audio, ma forse in futuro arriveranno aggiornamenti software più specifici che permetteranno anche di “spegnere” l’audio con una particolare app, cosa che adesso non è possibile.

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Razer Freyja qui su una Razer Enki

Conclusioni

Certamente più utile su PC che su Mac, per via del maggior numero di giochi presenti (e dei driver Synapse, qui però poco utili), Razer Freyja è stata una piacevole scoperta che ha vinto la iniziale diffidenza praticamente subito, lasciandosi scoprire in tutte le occasioni, dai giochi alla parte multimediale.

Non è indispensabile, ma l’aumento dell’esperienza è sensibile e aumenta il coinvolgimento, tanto che quando non c’è si sente, pare che manchi sempre qualche cosa.

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Il prezzo è alto, molto alto: con lo stesso budget ci sono sedie complete, anche da gaming, con però una fascia di prezzo accessibile e niente di già, anche se, va detto, nel momento in cui scriviamo non esistono altri competitor nel mercato con questa tecnologia, da qui la difficoltà di fare un paragone.

Razer Freyja è sicuramente un prodotto Premium, che fa dell’esclusività uno dei propri pregi, il cui compito va capito pienamente, spesso solo provandolo di persona, perché da una parte la sorpresa c’è, dall’altra l’esperienza finale, specie durante il gioco, è difficile da raccontare a parole.

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Un comodo passacavi permette di limitare il disturbo del filo dell’alimentazione

Pro:

• Sistema aptico di classe e sorprendente
• Esperienza coinvolgente e innovativa
• Ben realizzata, dai materiali alle soluzioni interne

Contro:

• Necessita di una alimentazione esterna
• Il costo è alto
• Funziona solo su Windows e su Android

Prezzo:

• 299,99 €

Razer Freyja è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo potete trovare più comodamente anche presso Amazon.it

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