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Western Digital non sistemerà una falla nei vecchi dispositivi My Cloud OS3

Western Digital da qualche settimana è nell’occhio del ciclone per un problema che riguarda i possessori di dispositivi esterni della linea My Book, diffusi per via del prezzo e funzionanti tramite ethernet per il collegamento alla rete locale da dove può accedere ai propri file remotamente e apportare modifiche. Probabilmente una lotta tra hacker avversari avrebbe portato alla cancellazione in remoto dei dispositivi di tantissimi utenti, al punto che WD consiglia di scollegare i dispositivi My Book dalla rete.

Il problema dei Wester Digital My Book è stato segnalato inizialmente in  thread sulla pagina di supporto del produttore; molti utenti si sono lamentati della cancellazione inspiegabile delle loro unità; WD ha analizzato il problema e a quanto pare è legato a un software dannoso che ha portato le unità a un ripristino da fabbrica, un inconveniente che ha creato malumori e rabbia negli utenti che si sono ritrovati senza più i file (l’azienda ha successivamente promesso di attivare un servizio di recovering dei dati).

I problemi non sembrano finiti per Western Digital e nuovi inconvenienti riguardano gli utenti di alcuni network attached storage (NAS) del produttore. Brian Krebs, giornalista specializzato in sicurezza, riferisce di una vulnerabilità zero-day che riguarda i dispositivi Western Digital con il software My Cloud OS3. All’inizio di quest’anno i ricercatori  Radek Domanski e Pedro Ribeiro hanno individuato una serie di debolezze che potrebbero permettere ad un cybercriminale di aggiornare in remoto un dispositivo My Cloud OS3 integrando una backdoor (una porta di servizio). I due ricercatori hanno segnalato il problema a Western Digital ma l’azienda avrebbe risposto in ritardo, accampando scuse legati a malintesi nelle procedure aziendali.

Il bug non è presente nelle unità con il nuovo My Cloud OS 5 ma l’azienda non sembra avere intenzione di risolvere il problema che riguarda i vecchi sistemi. In una pagina di supporto dedicata a questi prodotti e aggiornata al 12 marzo 2021 si indica espressamente che non sono previsti aggiornamenti firmware. WD raccomanda il passaggio al firmware My Cloud OS 5. “Se il vostro dispositivo non è idoneo per l’aggiornamento a My Cloud OS 5, raccomandiamo l’aggiornamento a una delle altre nostre offerte My Cloud con supporto per My Cloud OS 5”.

Chi ha un dispositivo di WD che non può essere aggiornato a My Cloud OS 5, può scaricare una patch sviluppata da Domanski e Ribiro che però deve essere applicata ogni volta che si riavvia il dispositivo. È ovviamente possibile proteggere il NAS My Cloud limitando l’accesso a internet.

Western Digital, aspettatevi dischi il doppio più capienti e veloci entro l’anno

I guai di WD non finiscono qui: una class action iniziata qualche anno addietro legata a dischi rigidi SMR si è conclusa con un accordo da 2,7 milioni di dollari. L’azienda aveva venduto ischi con tecnologia SMR con il marchio WD Red destinato ai NAS. I dischi SMR sono caratterizzati da una più alta densità che comporta ad ogni modo problemi di performance in fase di scrittura, in particolare nelle operazioni di accesso casuale. Nella ricostruzione dei RAID questo può comportare rallentamenti e inconvenienti che portano al fallimento dell’operazione. Una diversa polemica poco tempo addietro ha riguardato la modalità di Western Digital di indicare la velocità RPM dei dischi fissi.

Tutti gli articoli di macitynet che parlano di Western Digital sono disponibili da questa pagina.

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