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Attivati i satelliti Galileo, l’alternativa al GPS è già in funzione

Al via Galileo. Dopo soli diciassette anni il sistema europeo di satelliti di geolocalizzazione da ieri è attivo. È uno dei quattro grandi sistemi per sapere dove ci si trova, come l’americano GPS utilizzato anche per scopi militari oltre che presente in praticamente tutti i dispositivi civili, il sistema russo Glonass e quello cinese BeiDou.

Galileo, a differenza degli altri sistemi alternativi al GPS che richiedono altri ricevitori sintonizzati su differenti bande radio, è compatibile e integrato con il GPS. In pratica, per gli utenti che si troveranno ad avere un apparecchio compatibile sia dal punto di vista hardware che software, non ci sarà nessuna differenza: le applicazioni e il sistema operativo vedranno le coordinate GPS e Galileo come un unico flusso di informazioni.

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Ma quali sono i ricevitori nei quali il SoC è compatibile con Galileo? La risposta è relativamente semplice per il mondo Android, se si parla di telefonia e tablet: gli Snapdragon di Qualcomm della serie 427, 435, 617, 625, 626, 650, 652, 653, 820, 821 e 835 e gli Snapdragon Wear 1100 e nonché l’Automotive 820. Inoltre, Qualcomm supporterà anche Galileo in tutti i suoi prodotti futuri dotati di GPS. Per Apple invece non è dato sapere se i prodotti della multinazionale di Cupertino siano compatibili e in quale modo. Stando alle analisi riportate qui per il GPS l’iPhone 7 sfrutta un BCM47734 di Broadcom. Nelle specifiche di Broadcom relative a questo “sensor-hub” il produttore dice che supporta “Galileo, GPS, GLONASS, SBAS, QZSS e Beidou”; forse, e ribadiamo forse, con un aggiornamento di iOS, Apple potrebbe in futuro supportare il sistema.

Il supporto alle funzionalità di Galileo dipende non solo dall’hardware ma anche dalla compatibilità del software di sistema, che deve raccogliere le informazioni che provengono da quel flusso di dati: Android 7 Nougat permetterà, secondo quanto dice la European Global Navigation Satellite Systems Agency, di avere la piena compatibilità. In particolare, la seconda costellazione di satelliti che si aggiunge a quella del GPS permetterà di avere posizionamenti più rapidi e veloci, anche in aree dove fino ad ora non è stato possibile. Inoltre, essendo Galileo una applicazione esclusivamente civile non sono previste interruzioni di servizio per ragioni militari, come invece è accaduto con il GPS in alcune aree del pianeta durante i recenti conflitti mediorientali.

Secondo gli esperti la tecnologia multisegnale sulla quale è basato Galileo, oltre ad altre caratteristiche tecniche, è migliore di quella del ministero della difesa statunitense, cioè del GPS. Questo dovrebbe permettere comunque una maggior precisione nella localizzazione con un minore consumo di energia anche in luoghi dove prima non era possibile.

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