Su iPhoto è stato detto e scritto tutto e il contrario di tutto: applicazione rivoluzionaria oppure il peggior prodotto tra le iApplicazioni create a Cupertino. Non sta a noi giudicare, ma di sicuro, quando la redazione di Macity partecipa alla presentazione di nuovi computer di Apple, uno dei test estemporanei che viene istintivo provare nei pochi momenti a disposizione durante i product briefing è quello di avviare iPhoto e vedere quanto tempo ci mette a caricare tutte le immagini che contiene.
E’ vero, quindi, che iPhoto è se non altro un po’ “pigrotta” come applicazione, anche se le varie release hanno aggiunto un po’ di velocità e stabilità . Ci sono tuttavia, prima di abbandonare per sempre l’applicazione gratuita con tutti i nuovi Mac per qualche prodotto di terze parti, alcuni add-on studiati per rendere più confortevole l’uso di questo programma.
In particolare, iPhoto Library Manager consente di creare e gestire più di una libreria di iPhoto. Proprio quella è il tallone di Achille dell’applicazione di Apple: se caricata di troppe immagini, successivamente modificate, ruotate e ritoccate, diviene “pesante” e rallenta ulteriormente la velocità di iPhoto. Senza contare poi che, per quanto estremamente elevato il totale di immagini archiviabili, in realtà per chi ha la passione delle immagini, può sempre essere necessario utilizzarne di più.
Infine, ultima considerazione, capita alle volte di voler trasferire a un amico una serie molto grande di foto e relative playlist già compilate. Anziché ricorrere alle funzioni di esportazione e alla creazione di cd può essere utile gestire una libreria separata – “pubblica” – nella quale far convergere le foto da dare all’amico, trasferirla integralmente su cd e farla installare come seconda libreria alla persona in questione.
Il programma, shareware dal costo di 19,95 dollari, richiede MacOs X 10.3 o superiore, per quanto lo sviluppatore mantenga ancora una versione precedente del software per chi utilizza MacOs X 10.2.