Gli esperti lo chiamano “marketing virale”: si utilizzano tecniche da guerriglia, si fanno vere e proprie imboscate con lo scopo di riuscire ad attrarre l’attenzione del pubblico di consumatori. Alle volte anche in modo un po’ spregiudicato. Potrebbe essere questa la spiegazione di quel che sta accadendo in queste ore nel mondo del P2p, il sistema per lo scambio di file (film e telefilm, musica ma anche software pirata e legale) che costituisce lo spazio “underground” della rete.
Il primo episodio, del formato di un’ora (48 minuti al netto della pubbicità ) del telefilm prodotto dal broadcaster britannico pubblico, la Bbc, la serie Doctor Who – giunta alla ventisettesima stagione e considerata non a torto uno dei caposaldi del genere fantascientifico televisivo – è infatti appena comparso sul circuito di BitTorrent.
Cosa significhi è difficile dirlo. Potrebbe essere stato il furto con destrezza e l’aiuto di una “talpa” all’interno della stessa Bbc dello sceneggiato – programmato per un complessivo di 13 puntate e che inizierà ad andare in onda il prossimo 26 marzo. Oppure, potrebbe essere una strategia per attrarre l’attenzione del pubblico, creare il “fenomeno” e veicolare un buon numero di ascoltatori sul canale pubblico britannico.
La serie, che nel corso degli anni ha visto un numero di attori e soprattutto di sceneggiatori rilevanti contribuire al successo tra i quali lo scrittore prematuramente scomparso Douglas Adama (autore della Guida galattica degli autostoppisti dalla quale sta per essere lanciato il film negli Stati Uniti), ancora non era stata definitivamente annunciata. L’episodio “rubato”, intitolato “Rose”, dal nome della nuova assistente del Doctor Who, interpretata da Billie Piper, vede come protagonista Christopher Ecclestone, l’ultimo in ordine di tempo di sei differenti Doctor Who.
