MACWORLD: MacOs X (e iTunes) da subito in Italiano

Al momento del rilascio MacOs X sarà  disponibile fin da subito anche in Italiano. La buona notizia giunge direttamente da Apple che dal suo sito annuncia che il nuovo sistema operativo sarà  rilasciato “il 24 marzo, oltre che in Inglese, anche in Olandese, Francese, Tedesco, Giapponese, Spagnolo e Italiano”. Questo significa che gli utenti del nostro paese saranno tra i primi al mondo a poter utilizzare il nuovo Os senza attendere le settimane, o i mesi, che potrebbero trascorrere dalla data di presentazione del primo gruppo di lingue a quello del secondo.
Il vantaggio di avere MacOs X da subito è facilmente intuibile. Si tratta prima di tutto di una questione di prestigio, che colloca gli utenti del nostro paese al pari di quelli delle nazioni “macintoshizzate”; dopo anni di luci ed ombre il fatto di essere considerati al pari di Tedeschi e Francesi certo non è poco. In secondo luogo ci potrebbero essere anche risvolti pratici, come ad esempio offrire agli sviluppatori della Penisola un sistema operativo nella nostra lingua su cui lavorare.
Le buone notizie però non si fermano qui. Anche iTunes, il nuovo software per l’ascolto di musica in rete, il download e l’encoding di files in MP3 e la masterizzazione di compilations musicali sarà  pure disponibile nella nostra lingua a breve, presumibilmente in febbrario. Anche qui la versione in Italiano è inclusa nel gruppo delle nazioni cui Apple dedica maggiore attenzione.
MacOs X in Italiano nel “primo gruppo” e iTunes in Italiano sono piccoli ma comunque confortanti segnali di qualche passo avanti della nostra nazione nella considerazione di Cupertino. Buona parte del merito è dovuto alle mosse compiute in tempi recenti da Apple Italia che ha dimostrato di saper lavorare con alacrità  incrementando le quote di mercato e rispondendo a tutte le sollecitazioni che giungevano da Cupertino.
Chissè che questo rilancio non porti in dono per un futuro non troppo prossimo anche una maggiore considerazione dagli sviluppatori che in Italia ancora fanno una grande fatica a considerare il Mac come una piattaforma sulla quale vale la pena investire.