Secondo The Register, l’apertura dei negozi marchiati Apple è prevista per Aprile e, come già detto, saranno inizialmente tre.
I segnali provenienti da Apple, per una scelta in tale direzione, erano già molti, l’inserimento nel personale di figure con alle spalle grosse esperienze nella gestione di catene di negozi a marchio unico doveva far capire già da tempo le intenzioni della casa di Cupertino, così come le indiscrezioni circa i contatti con studi di progettazione specializzati in arredamento di negozi.
Meno evidenti, invece, i motivi che hanno spinto Apple ad operare tale scelta. Come dicevamo tempo addietro, Apple (e non solo) ha un evidente limite nella catena distributiva, il margine riservato ai rivenditori è decisamente basso, spesso tale da non giustificare da parte di questi ultimi un investimento in risorse umane e preparazione tecnica per proporre al meglio i prodotti di Cupertino. Lo store on-line vende bene, ma non come dovrebbe, le catene come CompUSA (o MediaWorld da noi) trattano i prodotti Apple alla stregua di qualsiasi altro PC, anche là dove necessiterebbero di un’attenzione maggiore, il rivenditore locale trova convenienza nella vendita di macchine importanti o dove ci siano molti servizi aggiutivi da fare, ma non ha il margine sufficiente per lavorare con le macchine di fascia bassa. E’ qui che interviene Apple: con dei negozi propri, chi si rivolgerà allo store diretto troverà del personale sufficientemente qualificato a rispondere ai quesiti più comuni, che dedicherà tutto il tempo necessario alla vendita anche di un solo mac e che potrà fornire direttamente tutti gli accessori più comuni e che lavoreranno sicuramente con la macchina acquistata.
Oltre ad avere sul territorio delle strutture preparate a questo tipo di commercio, Apple avrà il beneficio diretto di un margine commerciale molto elevato, vendendo in negozi propri Apple salta due anelli della catena distributiva: il distributore ed il rivenditore, tutto il margine di vendita va direttamente nelle casse di Apple. Secondo Gateway, i negozi sul territorio generano un margine ancora superiore rispetto alle vendite on-line, che per loro natura hanno già dei costi di gestione relativamente bassi, eppure, a conti fatti, evidentemente rende meglio una serie di realtà locali gestite centralmente rispetto ad uno store on-line con tutto l’apparato di assistenza telefonica e logistico che ne consegue.
Il lancio dei negozi Apple potrebbe rientrare negli annunci che Jobs farà nel corso del Keynote del prossimo MacWorld Expo di SanFrancisco; bisognerà vedere la reazione dei rivenditori storici di Apple, ma stando alle intenzioni di Apple questi store non dovrebbero sottrarre quote di vendita ai canali tradizionali, ma solo fare da traino per l’acquisizione di nuove quote di mercato: ci auguriamo che sia realmente come sperato, molte realtà commerciali legate ad Apple hanno vissuto con difficoltà gli ultimi anni, margini bassi con una casa madre che lavora direttamente in concorrenza potrebbe far decidere molti in direzione dell’abbandono della piattaforma.
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