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Per non dire: OpenFont, chi era costui?

Con l’occasione della release da parte di Adobe di sei nuove famiglie di font, tipo OpenFont, approcciamoci a questo nuovo formato che sara’ standard in Mac OS X.

Attualmente Adobe InDesign e’ la piu’ popolare applicazione che fa uso di questo nuovo sistema di gestione dei caratteri. Adobe si spertica in infinite lodi verso questo formato “OpenType e’ tutto quello che possono desiderare i professionisti tipografici e designer in un unico formato” anche rispetto al suo PostScript e soprattutto verso TrueType.

Sara’ che Adobe sia parte in causa?

Certo, OpenType e’ stato sviluppato da Adobe e Microsoft ed e’ gia’ in uso con Windows 2000. Se Adobe pero’ vuole mettersi al piu’ presto alle spalle il TrueType, Microsoft non e’ certo cosi’ drastica e, come al solito, barcamenandosi in mezzo a cento formati, attende le decisioni del mercato per dichiararsi; motivo in piu’ per farlo e’ che il TrueType fu il sudore congiunto delle fronti di Apple e Microsoft nel lontano (informaticamente parlando) 1980.

Apple come spesso e’ successo, anche di recente, con USB e FireWire, ha scommesso sulla propria pelle (al contrario di Adobe e Microsoft) con l’adozione dei migliori standard al momento giusto (pallido tentativo di QuickDraw GX a parte) e TrueType, come PostScript, sono nati e spopolati partendo dalla piattaforma Mac che ha fatto da tester vincente per tutti gli altri a seguire.

Una curiosa ed esauriente storia di TrueType ci illustra anche le problematiche e i pregi che Hitchcock (non il famoso regista), uno degli sviluppatori di questo glorioso formato, conosce fin nei minimi termini.

OpenType Pro (la denominazione “Pro” distingue il superiore supporto tipografico e l’estensione ai caratteri in uso in molte lingue in determinate famiglie di font) si avvale di alcuni benefit graditi soprattutto ai professionisti:

* singolo formato per Mac e Win

* set base di caratteri espanso per uniformarsi allo standard internazionale Unicode

* capacita’ tipografiche avanzate specialmete rivolte alla posizione e sostituzione dei glifi, tutto in un unico file

* file compatti che in pochi bytes racchiudono tutto quello che serve

* transizione senza traumi per chi operava con altri formati di font, risparmieranno molte ore di lavoro rispetto a prima

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