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Apple vs Epic, Cupertino ha chiesto di considerare una precedente decisione della Corte Suprema

Il gruppo di avvocati che difende Apple nella causa che vede contrapposta l’azienda di Cupertino con Epic ha ricordato al giudice una decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti in merito a un precedente caso che ha riguardato la National Collegiate Athletic Association, una decisione storica in favore del diritto dei cosiddetti “studenti-atleti” di poter ricevere compensi durante la propria carriera universitaria.

Il caso è noto come “National Collegiate Athletic Association v. Alston”, dal nome di Shawne Alston, ex-running back dei West Virginia Mountaineers negli anni 2009-2012 che, insieme all’ex-giocatrice di pallacanestro dei California Bears Justine Hartman aveva portato la causa contro l’NCAA all’attenzione della Corte della Northern California. A seguito di vari passaggi di corti federali nel 2019 e 2020, di un iniziale giudizio in favore degli ex studenti-atleti e di un appello della NCAA, già riconosciuta responsabile di un comportamento in contrasto con la normativa antitrust vigente negli USA nei primi stadi processuali, il caso era arrivato alla Corte Suprema lo scorso anno, estremo tentativo della NCAA di salvaguardare lo status quo. Una sentenza della Corte costituzionale, scrive Appleinsider – ha stabilito che l’NCAA non può arrogarsi un diritto ad essere immune dalle regole antitrust, chiarendo allo stesso tempo che non è nelle prerogative della corte stabilire se e come gli atleti debbano essere eventualmente compensati.

“L’opinione della Corte Suprema fornisce indicazioni su diverse questioni che riguardano questo caso”, scrivono gli avvocati di Apple, “incluse analisi relative a giustificazioni commerciali, contestazioni e misure cottettive”.

Il verdetto sancito all’unanimità dall’intero collegio dei giudici membri nel caso National Collegiate Athletic Association v. Alston, potrebbe essere un elemento di cui tenere conto nel valutare le pratiche aziendali di Apple che avrebbe il diritto di decidere come e quanto pagare gli sviluppatori che offrono app sull’App Store.

Apple sostiene la necessità di mantenere lo status quo dell’App Store, evidenziando la sicurezza per gli utenti e come l’azienda contribuisca a mantenere l’App Store un luogo sicuro e affidabile, tenendo conto di misure atte a prevenire rischi vari.

La diatriba di Epic Games contro Apple è iniziata con l‘introduzione in Fortnite di un sistema di pagamenti diretto vietato dalle regole di App Store, ma anche dal regolamento di Google Play Store: il gioco è stato espulso da entrambi i negozi digitali. Tutti gli sviluppi della vicenda sono disponibili da questa pagina.

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