Super Micro aveva già negato la presenza d chip spia cinesi sulle proprie schede madri impiegate nei server di Apple, Amazon e di numerose altre realtà commerciali e governative negli Stati Uniti ma anche in altri paesi.
Ora al termine di una approfondita indagine condotta da una società di sicurezza indipendente, Super Micro torna sulla questione dei chip spia cinesi negando definitivamente la presenza di questi piccoli chip non autorizzati.
L’indagine approfondita ha riguardato sia l’hardware che il software di Super Micro, ed è stata estesa non solo alle schede madri ora in produzione ma anche modelli precedenti forniti ad Apple, Amazon e altri. Il risultato dell’indagine, che Reuter indica eseguita dalla società di investigazione esterna Nardello & Co, è già stato comunicato da Super Micro a tutti i propri clienti.
Ricordiamo che Apple, Amazon, Super Micro e altre società avevano immediatamente respinto la tesi del report di Bloomberg sulla presenza dei chip spia cinesi nei propri server. Apple intervenendo più volte sulla questione.
In seguito alla scalpore del report in questione la quotazione delle azioni Super Micro ha subito un tracollo: il titolo è passato da 21,40 dollari a 12,60 dollari in un solo giorno, valore successivamente ripreso solo in parte con una quotazione che ora si aggira intorno ai 16,35 dollari. L’ipotesi dei chip spia è stata respinta anche da esperti di sicurezza e server, ma anche dalle agenzie di intelligence del Regno Unito e degli Stati Uniti.