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Cisco dice addio al suo tablet, le aziende vogliono solo iPad

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Chiamatela “consumerization”, chiamatela BYOD, chiamatela più semplicemente voglia di semplificazione, ma quando si cerca di definire quel trend che spinge manager e professionisti a portarsi al lavoro i dispositivi che usano per la propria vita privata in rapporto al Cius, il tablet Android che Cisco aveva lanciato per soddisfare le esigenze nell’ambito dell’enterprise, questo trend significa solo “addio”.

Che cosa abbia spinto l’azienda americana ad uccidere (quasi) nella culla il tablet basato su Android con schermo da 7″ touch con finalità eminentemente di comunicazione, non viene spiegato nelle dichiarazioni ufficiali, ma ci sono pochi dubbi sul fatto che sia l’impossibilità di trovare una nicchia sufficientemente profittevole sotto il profilo hardware in rapporto al target. In termini pratici non esiste un mercato per un tablet che si prefigge sostanzialmente di fornire un supporto per la comunicazione ai manager in mobilità in fatto di telepresenza e collaborazione qual è, anzi era, il Cius, perché questo mercato è già ampiamente soddisfatto da altri prodotti di più vasta funzionalità come l’iPad. Che le cose stiano così è spiegato, tra le righe, dalla stessa Cisco quando dice non avere più alcuna intenzione di investire in Cius, ma di volere continuare a sostenere massicciamente in Jabber e WebEx per tablet, due soluzioni di telepresenza e perni fondanti della strategia dell’affossato tablet. In pratica niente hardware ma supporto al software e questo, chiaramente, perché c’è chi, come Apple, è in grado di produrre dispositivi più appetibili su cui collocare il software.

L’addio al Cius nei fatti è la conseguenza della vittoria di iPad nel settore delle imprese che hanno adottato massicciamente il tablet della mela in virtù, appunto, dell’accennato fenomeno della consumerizzazione. I manager si comprano iPad per casa e lo vogliono usare anche al lavoro, oppure sono le aziende stesse che decidono di comprare prodotti di fascia consumer, perché più economici, più facilmente reperibili, più conosciuti, più appetibili, da affidare ai loro dipendenti. Cisco sviluppa già alcune applicazioni per iOS ed è probabile che con la chiusura del progetto Cius investirà ancor più massicciamente su questo settore per portare in mobilità di suoi servizi, in particolare per la telepresenza.

Il fallimento di Cius si colloca in un contesto dove anche il Playbook, secondo tablet studiato, eminentemente, per le imprese vive un destino incerto. Nel corso delle ultime settimane si sono accavallate diverse voci al proposito del suo futuro, sospeso tra rilancio e definitivo affossamento. Quel che appare certo è che anche il tablet RIM non è stato accolto dalle imprese nel modo in cui l’azienda canadese aveva auspicato e se leggerete dietro a ciò, ancora una volta, gli effetti dell’abbraccio a tre tra imprese, Apple e l’iconico tablet di Cupertino, non sbaglierete.

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