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L’Ue già guarda storto Apple sulle novità per gli store alternativi

Apple ha appena annunciato la prima release beta di iOS 17.4, versione che integra numerose e importanti novità, modifiche che l’azienda di Cupertino è obbligata a rispettare nell’ambito del Digital Markets Act (DMA), ma la UE già guarda storto Cupertino.

Per ora non c’è nulla di definitivo né di dichiarato esplicitamente, ma da Bruxelles si fa sapere che il sistema con cui gli utenti potranno fare acquisti di app e acquisti in-app da store alternativi sarà al centro di un particolare esame.

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno della Commissione europea, interpellato da Reuters ha già fatto sapere che Apple si troverà a dovere affrontare “azioni decise” se i cambiamenti nell’App Store non saranno conformi alla normativa in arrivo.

Entro il 7 marzo, spiega ancora il Commissario europeo per il mercato interno, la Commissione valuterà le proposte delle aziende soggette alla nuova legislazione sui mercati digitali e ascolterà le lamentele degli editori interessati dai cambiamenti, in particolare le modifiche proposte da Apple.

Commissione Europea: i giochi freemium sono ingannevoli“Il DMA aprirà le porte di internet alla competizione, portando a mercati digitali equi e aperti”, ha dichiarato Breton. “I cambiamenti sono già in atto. A partire dal 7 marzo, valuteremo le proposte delle aziende, tenendo conto delle osservazioni di terze parti”. E ancora: “Se le soluzioni proposte non sono sufficientemente all’altezza, non esiteremo a intraprendere provvedimenti forti”.

Si direbbero essere già giunte alle orecchie della Commissione le lamentele, per ora informali, di alcuni sviluppatori che contestano alcune scelte annunciate da Apple, in particolare il sistema di commissioni per chi decide di aderire al nuovo programma “DMA compliant” e il contributo “tecnologico” che è denominato Core Technology Fee (CTF).

Secondo alcuni sviluppatori questa “tassa” parti a 50 centesimi per ogni prima installazione annuale oltre la soglia di 1 milione, sta facendo correre seri rischi di far fallire alcuni segmenti del mercato: nei fatti costringerebbe a restare su App Store senza abbracciare le nuove regole.

Tra gli obblighi previsti per Apple, anche quello proporre all’utente un elenco di browser; al primo avvio di Safari l’utente potrà scegliere quale browser impostare come predefinito per il sistema (quello che in altre parole il sistema operativo apre per default quando non diversamente specificato).

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