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EXPO: iBook alla parigina

ra qualche certezza (poche) e dubbi (molti) si apre questa mattina Apple Expo a Parigi. Le certezze vertono, principalmente, sulla beta pubblica di MacOs X annunciata da Steve Jobs come in rilascio proprio in Francia nel corso del passato Seybold. I dubbi su tutto il resto e in particolare sul nuovo hardware che potrebbe vedere la luce oggi e su tutti gli annunci collaterali.
La curiosità  maggiore, certamente, verte sulle voci di una revisione di iBook che si sono fatte sempre più insistenti, via via che si avvicinava la data di oggi.
Il primo a fornire informazioni di un certo spessore al proposito fu il fantomatico Worker Bee che in alcuni post sui forum di siti dediti alle indiscrezioni ne preannunciò le specifiche: processore fino a 466 MHz, una porta Firewire, 8 MB di VRam, nuovi colori e DVD. La “gola profonda” non specificò quando avremmo visto il nuovo portatile di fascia bassa ma utenti ed osservatori facendo il classico due più due conclusero che la data più probabile per il rilascio fosse proprio Apple Expo.
Ammesso che questa opinione sia corretta e ammesso che Worker Bee avesse realmente ragione è difficile comunque smettere di farsi domande al proposito. Ad esempio non è affatto chiaro se le specifiche rivelate siano da riferire ad una ipotetica versione DV nè se siamo di fronte ad un hardware totalmente nuovo o ad una semplice revisione dell’attuale portatile.
Le domande sono legittime se si considera che i computer laptop sono al momento uno dei settori più effervescenti del settore dell’IT e Apple non fa eccezione. Solo per citare un altro esempio proprio su un portatile dovrebbe debuttare PPC 750CX, il successore dell’attuale G3. Lo ammetteva la stessa IBM quando in primavera disse che il processore sarebbe apparso su un portatile Apple in autunno. Poiché il 750CX è un chip di “fascia bassa” con consumi più bassi e prestazioni parallelamente più ridotte della versione CXe pare logico che esso possa essere adottato in un iBook piuttosto che in un PowerBook. Le possibilità  che sia proprio questo chip a dotare iBook vengono rafforzate anche dalla notizia rivelata lo scorso mese di luglio da EETimes secondo cui IBM aveva cominciato a consegnare in volumi i processori. Teoricamente, quindi, Apple sarebbe nella possibilità  teorica di consegnare macchine dotate del PPC750CX, che poi lo faccia o meno è tutto da vedere visto che gli attuali G3 costano davvero poco, forse meno dei 750CX, sono ampiamente testati e sono un ottimo compromesso tra consumi e riscaldamento.
Un’altra domanda che potremmo porci è sulla gamma di iBook. Se Apple operasse come ha fatto con iMac lo scorso luglio potrebbe mantenere in produzione la versione da 300 MHz in un solo colore, abbattendone il prezzo (999$?) per aggredire il mercato, modificherebbe i colori delle versioni medie da 366 MHz aggiungendo una porta FireWire ma non un DVD e collocherebbe al top un iMac da 466 MHz con DVD (con Rage Mobility 128) in due colori (grafite e bianco). Ma Apple seguirà  davvero il modulo che ha utilizzato per la revisione di iMac?
Continuando con le ipotesi si potrebbe andare molto lontano. Ma a questo punto non ne vale forse la pena. Tra poche ore da queste stesse pagine avremo le specifiche reali dallo stesso Jobs ed ogni previsione sarà  spazzata via dai fatti.

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