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Obsoleto chi? I server dell’Ai di Apple useranno M2 Ultra

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Se pensate che il vostro Mac sia stato relegato all’obsolescenza dalla continua rincorsa di Apple ad aggiornare i processori, prima gli M2 a giugno del 2022, poi gli M2 Max e Pro a gennaio del 2023, poi gli M2 Ultra a giugno 2023, poi gli M3 in autunno e ora gli M4, sappiate che Apple non ha la vostra preoccupazione. Saranno server basati sull’architettura di due anni fa, quella nata con i processori M2, a sostenere la strategia per dare alla Mela un ruolo da protagonista futuro dell”Intelligenza Artificiale, di cui avremo notizia alla WWDC.

L’argomento viene introdotto dal solito Gurman che in un articolo uscito su Bloomberg nella serata di ieri, traccia alcune delle linee strategiche di Apple per quanto riguarda l’Ai e dopo avere svelato che una parte dei calcoli sarà svolta direttamente sul dispositivo in nostro possesso, ci fa sapere che la parte più gravosa, quella affidata all’Intelligenza Artificiale Generativa sarà svolta da server basati su processori M2 Ultra.

La  notizia è molto interessante per vari aspetti.

Il primo deriva proprio dall’uso di processori M2 Ultra, gli stessi che sono sui Mac Studio e i MacPro che con l’adozione di questi processori hanno rappresentato, nella primavera dello scorso anno, la transizione gli Apple Silicon e l’abbandono di Intel.

Apple ha pronti i server con chip M2 Ultra per l'IA di iOS 18
La tecnologia Ultrafusion unisce insieme due processori per dare vita alla versione Ultra di M2 Photo courtesy by Apple

Sono processori molto potenti e molto grandi, di fatto due processori M2 Max uniti insieme, assorbono una significativa quantità di energia e in quanto tali differenti rispetto ai processori M2 (di cui Apple avrebbe abbandonato la prodiuzione), ma la loro architettura di base e circuiteria è la stessa usata dalle GPU che abbiamo visto su macchine come i MacBook Air o i MacBook Pro di un anno e mezzo fa.

La ragione per cui Apple usa oggi queste componenti si deve probabilmente a vari fattori.

Il primo è che c’è fretta di realizzare le server farm e non c’è tempo di attendere gli eventuali M3 Ultra (che forse ci saranno o forse no) o addirittura gli M4 Ultra che sono sicuramente in progetto ma non certamente in tempo per il lancio del progetto Intelligenza Artificiale.

L’idea di sfruttare chip dedicati all’AI lato-server, risalirebbe infatti a tre anni addietro, quindi prima del lancio di ChatGPT, ma la corsa innescata all’Ai, avrebbe costretto Apple ad accelerare la sua piattaforma. I server con M4 arriveranno, quindi, ma solo in una seconda fase, ora non c’è tempo di aspettare.

Apple ha pronti i server con chip M2 Ultra per l'IA di iOS 18
Il data center Apple di Reno è stato inaugurato nel 2012. Foto di Apple.

Il secondo elemento che spinge Apple in questa direzione è che l’architettura di due anni fa  è ancora ancora talmente buona da poterla sfruttare per basare su di essa una server farm che prevedibilmente dovrà avere una certa longevità e sostenere dal punto di vista dei “muscoli” un piano di enorme rilevanza come quello che ruota intorno all’Ai.

Di una server farm Apple, basata su processori costruita in casa, del resto, si parla da un po’ anche se solo qualche giorno fa il Wall Street Journal aveva affermato che Foxconn avrebbe iniziato a produrre macchine con Apple Silicon per le server farm Apple.

I processori Apple, del resto, hanno anche un altro vantaggio: componenti “fatte in casa” rappresentano una garanzia per la protezione dei dati degli utenti, per la possibilità di sfruttare funzionalità di protezione intrinseche sull’intero sistema di elaborazione dei dati sui server.

Sarà in pratica possibile analizzare le opinioni degli utenti, catalogare scene, tradurre testi, riconoscere la calligrafia, suggerire parole da digitare, etichettare la musica e molto altro, minimizzando la necessità di condividere le proprie tecnologie e controllando ogni aspetto di tutela della sicurezza e della privacy. Per questo Apple sta sviluppando in casa anche una piattaforma di calcolo proprietaria, senza affidarsi a terze parti.

Patti strategici con altre aziende, siano esse Google, OpenAi e Baidu, dovrebbero avere un ruolo per l’Ai affidata al dispositivo. Parliamo di azioni come riassunto delle notifiche o dei testi, analisi delle mail, gestione degli appuntamenti, la risposta al motore di ricerca di elementi, selezione di applicazioni per specifici compiti, stringhe di chat.

È qui che dovrebbe fare la sua parte iOS 18, definito come un “il più ambizioso aggiornamento degli ultimi anni, strutturato su umportanti nuove funzionalità e altre ancora in termini di design, insieme a migliorie in termini di performance e sicurezza. iOS 18 sarà l’aggiornamento più importante di sempre per iPhone

 

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