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IBM in trattativa con Lenovo per la vendita della divisione server

Lenovo potrebbe diventare la IBM degli anni ’10. Dopo avere acquisito la divisione PC, l’azienda cinese starebbe per incorporare anche il gruppo hardware che per Armonk costruisce server x86. A dirlo sono diverse fonti Internet, incluso il sempre molto attendibile Wall Street Journal.

Se l’affare andasse in porto, sarebbe un déjà vu: come accennato Big Blue nel 2005 alla stessa azienda vendette il segmento PC, inclusa la preziosa divisione ThinkPad, vero e proprio fiore all’occhiello di IBM. La differenza rispetto allora è che con la cessione della divisione server, IBM uscirebbe definitivamente dal mercato delle macchine con processori x86, autoconfinandosi in ambiti di nicchia per quanto concerne l’hardware, di fatto supercomputer e sistemi specializzati basati su chip proprietari destinati ai main frame con sistemi operativi Unix. Una vera e propria svolta epocale visto il ruolo avuto da IBM nel corso della storia dell’informatica dove è presente in pratica dagli albori di questa era.

L’addio al mondo x86 non rappresenterebbe una sorpresa; l’interesse verso il settore server intesi come macchine fisiche è in calo; le vendite delle CPU non sono più così convenienti giacché in diverse situazioni diventano sostituibili grazie a tecnologie di virtualizzazione  e ora è sempre più semplice lanciarsi in questo mercato offrendo prodotti a costi molto competitivi. La stessa Lenovo, uno dei pochi (se non l’unico) protagonista del mondo PC a crescere, è sempre più aggressiva nel settore server x86: lo scorso anno ha realizzato vendite per 360 milioni di dollari in questo segmento, contro i 154 milioni di dollari del 2010.

Big Blue sta nel frattempo investendo nell’area delle tecnologie Flash. Ormai onnipresente nel settore dell’elettronica di consumo, questa può essere incorporata in qualunque oggetto, dai telefoni cellulari ai tablet e con i recenti sviluppi tecnologici le memorie in questione sono pronte per un utilizzo intensivo anche a livello aziendale. Qualche giorno addietro IBM ha annunciato un investimento da 1 miliardo di dollari in ricerca e sviluppo, per progettare, creare e integrare nuove soluzioni Flash nel suo portafoglio server, sistemi di storage e middleware. IBM trae, peraltro, un’enorme parte dei suoi profitti da brevetti, proprietà intellettuali, software e servizi che oggi sono un fattore di crescita di fatturato assai più dell’hardware.

[A cura di Mauro Notarianni]

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