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Il Pentagono caccia YouTube dal proprio network

Insieme a YouTube cadono noti siti di videosharing come Metacafe, IFilm, StupidVideos, FileCabi; siti di social network come il famoso MySpace, BlackPlanet and Hi5; siti di musica come Pandora, MTV, 1.fm, live365 e il sito di photo sharing Photobucket. Questa la lista che è stata comunicata da fonti dell’esercito americano. I siti, da lunedì, non saranno accessibili dai computer della difesa americana. Ciò significa che tutti i militari di stanza in zone di guerra non potranno utilizzare questi spazi per inviare notizie, condividere informazioni, comunicare con le famiglie. Non dai computer del Pentagono, almeno.

Secondo informazioni ufficiali, il provvedimento è teso a preservare risorse di banda al network del pentagono (DoD) utilizzato dai militari ma anche dai macchinari di guerra. Per intenderci: il software che deve renderizzare un territorio di guerra in tempo reale per colpire un bersaglio divora una porzione notevole di banda passante. Figuriamoci se questo accade in uno scenario di guerra su vasta scala. àˆ altrettanto vero che il social networking e i siti d’intrattenimento divorano anch’essi enormi risorse di banda.

Tuttavia, il provvedimento ha un forte impatto sulla vita dei soldati impiegati in operazioni di guerra. I militari si troveranno improvvisamente muti e ciechi e le famiglie difficilmente potranno colmare le distanze rivolgendosi ai siti in cui i propri figli inviavano foto, filmati, racconti. Il network, per i soldati, sarà  chiuso. Difficilmente potranno trovare in zone devastate dalla guerra un provider privato cui rivolgersi per caricare l’ultimo filmato.

C’è chi pensa però che il provvedimento sia frutto di una lucida operazione di censura tesa, da una parte a preservare informazioni riservate, dall’altra a impedire un accesso disinibito alla stessa rete a cui accedono i “ribelli” di tutte le zone di guerra. Nemici insidiosi, capaci di minare il morale delle truppe inondando il network di immagini e filmati giudicati inopportuni dalle alte sfere. Che il problema sia ben percepito al Pentagono lo dimostrerebbe il fatto che lo stesso DoD abbia recentemente incominciato a riversare sui siti di videosharing filmati in cui si attestano le proprie vittorie e si cantano i propri successi.

In ogni caso, un provvedimento che farà  discutere e che modificherà  profondamente i comportamenti del personale impiegato in zone di guerra.
[A cura di Fabio Bertoglio]

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