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I’m Rich riappare sull’Android Store

Un’applicazione simile ad “I’m Rich”, la controversa (provocatoria?) applicazione per iPhone che non faceva assolutamente nulla, è apparsa nell’Android Store con un nome leggermente diverso e uno sconto, invece che 999 dollari, 200 dollari; le sue funzioni restano però le stesse, ovvero non ne ha alcuna se non quella di far sprecare denaro a chi la compra.

L’applicazione “I’m Rich” fu messa in vendita sull’App Store a 999$ e fu acquistata da otto persone nel brevissimo periodo che rimase in vendita prima di essere rimossa da Apple. Mentre la casa di Cupertino pone dei veti su ciò che è possibile pubblicare e controlla lo store (può in qualunque momento decidere di eliminare la presenza di un software), Google lascia sostanzialmente le porte aperte: chiunque può registrarsi al programma per sviluppatori e caricare un’applicazione nello store. Ciò significa che potrebbero potenzialmente arrivare molti programmi utili ma anche che qualcuno potrebbe farsi pagare per applicazioni inutili o fraudolente.

Nel caso specifico “I’m Richer” l’unica cosa che fa è mostrare sullo schermo una pietra preziosa azzurra, segno (nelle intenzioni dello sviluppatore e di qualche acquirente con qualche problema nel campo dell’autostima) che chi l’ha comprata ha soldi da buttare.

Al momento “I’m Richer” è la più costosa applicazione dello store. Lo sviluppatore Jay Freeman ha creato un sito nel quale sono catalogati i programmi disponibili, compilando un elenco per prezzo. I software disponibili sono ancora pochi: qualcuno a 25$, qualcuno tra i 15$ e i 10$, 136 programmi a 1$ e 42 a 2$. Poiché il mercato del software Android è stato inizialmente concepito per applicazioni gratuite, molti sviluppatori hanno problemi nel cercare di vendere i propri software.

“Nel fine settimana è stato effettuato qualche download di una mia applicazione da 0,99$, ma mi aspettavo di più” dice lo sviluppatore “stoneydonkey” nel forum di Android. “Vorrei sapere se le persone non sono disposte a pagare, se hanno problemi o semplicemente non sono molti questi telefoni in uso”.

Un altro sviluppatore che si fa chiamare “Sundog” dice: “Mi meraviglio anch’io e mi sarei atteso la demo di un gioco nella top-ten e un po’ di più della dozzina di acquisti nel weekend da una base d’installato di oltre 50.000 utenti potenziali”. SunDog ha eliminato la versione demo di un proprio gioco dallo store in modo da non competere con la versione a pagamento ma ha subito visto crollare il posizionamento nella classifica dello store.

Google è solo una della tante società  che hanno ultimamente avviato store di applicazioni per dispositivi mobili con la speranza di replicare il successo dell’App Store di Apple (15.000 applicazioni 300 milioni di downloa). Tra i nuovi store in arrivo sono previsti quelli di Microsoft, Nokia, BlackBerry e Palm.
[A cura di Mauro Notarianni]

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