Dopo la recente adozione dei requisiti tecnici per i droni, la Commissione europea ha ottenuto un altro risultato nel quadro della strategia per l’aviazione in Europa, i cui obiettivi principali sono: mantenere i più alti livelli di sicurezza e sostenere la competitività dell’industria aeronautica dell’UE.
Secondo la Commissaria per i Trasporti, Violeta Bulc «Adesso l’UE avrà le norme più avanzate a livello mondiale. Ciò aprirà la strada a voli di droni più sicuri ed ecologici. Le nuove norme, inoltre, fanno finalmente chiarezza a beneficio delle imprese e degli innovatori dei droni in tutta Europa».
A partire dal 2020 gli operatori di droni dovranno essere registrati presso le autorità nazionali. Gli Stati membri potranno definire cosiddette “zone di interdizione aerea” dove, grazie alla geolocalizzazione satellitare, ai droni non sarà consentito entrare. Le “zone di interdizione aerea” possono comprendere gli aeroporti, gli aerodromi o i centri cittadini.
Queste norme, che sostituiranno le norme nazionali esistenti negli Stati membri dell’UE, affrontano la questione della sicurezza a 360 gradi, compresi strumenti essenziali per ridurre i rischi per le persone connessi all’uso dei droni.
Grazie alla registrazione degli operatori, all’identificazione a distanza e alla definizione di zone geografiche, tutte le autorità nazionali disporranno degli strumenti per prevenire un uso improprio dei droni o attività illecite.