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Max Payne, un imperdibile classico per iOS con qualche problema di controllo

Anche nel mondo dell’elettronica vive di simboli e se qualcuno ne stesse cercando uno per legittimare iPad come piattaforma per il gioco, questo è certamente il lancio di Max Payne in versione iPhone e iPad. Pochi giochi nel corso dell’ultimo decennio hanno fatto scuola quanto questo titolo sviluppato da Remedy che ha lanciato un vero e proprio stile, pur partendo dalle basi di un classico sparatutto in terza persona.

La versione iPad e iPhone, pur in qualche modo inevitabilmente “rimasterizzata” per essere adattata ai controlli touch, è la perfetta riproduzione di quella che era stata distribuita per PC e Mac, una replica tanto perfetta anche sotto il profilo grafica da essere essa stessa un simbolo che dice quali passi avanti abbia compiuto la piattaforma mobile di Apple in questi ultimi tempi se si è in grado di giocare ad un titolo che quando venne rilasciato era capace di metter sotto torchio macchine di fascia medio/alta.

La prima impressione che si ricava da Max Payne Mobile deriva proprio dall’impatto con la fluidità del gioco, almeno su iPhone 4S e iPad 3. Fatto salvo per qualche lieve esitazione in alcune scene complesse e con molta azione, il titolo rilasciato in versione iOS da RockStar games, sembra rispondere molto bene sotto il profilo dell’ottimizzazione. Un vero miracolo, si direbbe, considerando il dettaglio delle scene, il numero di poligoni, l’uso abbondante di luci dinamiche. Ottima anche la velocità delle transizioni da un livello all’altro con caricamenti piuttosto rapidi che contribuiscono a rendere meno faticose le sessioni di gioco.

max payne

La qualità complessiva, detta di quella tecnica, è molto elevata. La storia, su cui non torniamo sia perché conosciuta sia perché sarebbe troppo complessa da raccontare, un hardboiled più che un noir, vicino ai classici pulp di inizio anni 2000, è eccezionalmente ben scritta e non a caso Max Payne è uno dei non troppo numerosi giochi da cui è stato tratto un film. Nel corso del gioco andremo ad esplorare i bassifondi di New York, incontreremo personaggi ambigui e praticamente sempre pericolosi che si agitano tra alberghi trasformati in case di prostituzione, stazioni della metropolitana abbandonate, complessi industriali con impianti dietro a ciascuno dei quali si nasconde un pericolo.

Anche il bullett time, l’effetto al rallentatore reso popolare dai film di John Woo e dalla serie Matrix, è perfettamente ricreato. Con esso possiamo rallentare il tempo di un’azione e di mirare con più precisione o evitare i colpi dei nemici, era parte integrante di Max Payne e lo resta anche nella versione Mobile e contribuisce da solo a fornire un tocco in più di fascino e una personalità spiccata al gioco.

Le animazioni sono molto convincenti, con i personaggi ben caratterizzati anche dal punto di vista del volto e dei movimenti. Da segnalare alcuni dettagli, come l’inseguimento del proiettile sui colpi nella modalità cecchino, o l’uccisione dei nemici che cadono con effetto rallentato.

Eccellenti anche le voci del recitato (totalmente in Italiano) e la soluzione perseguita per dare continuità ai vari livelli di cui è composto il gioco; si tratta del ben noto stile in graphic novel con fumetti che sono di fatto un vero e proprio fotoromanzo (si tratta infatti di scatti fotografici ritoccati in maniera da sembrare eseguiti con un tratto a penna) anche se non si tratta di una peculiarità del gioco iOS, visto che erano presenti anche nella versione PC e Mac. Peccato che in alcuni casi i fumetti siano tagliati, non appare cioè tutto il testo.

Il gameplay è quello tipico di uno sparatutto in terza persona. Niente di nuovo (bullet time a parte di cui abbiamo già detto) rispetto a quanto visto fino ad oggi con controlli separati per lo sguardo e la direzione di Max Payne. È qui, sui controlli, che troviamo però il primo e secondo noi unico serio problema da segnalare: Max Payne Mobile presenta più di qualche difficoltà nel gestire le situazioni cui andiamo incontro proprio per il sistema di gestione del personaggio. Pur avendo a disposizione numerosi fattori di personalizzazione e per avendo RockStar Games fatto davvero molto per adeguare il gioco all’interfaccia touch ci si trova spesso a confrontarsi con errori dovuti al sistema di gestione dei movimenti del personaggio. Anche se il gioco ci introduce dolcemente al gameplay (con una prima parte in modalità Fuggitivo nel corso della quale è praticamente impossibile morire) spesso si ha l’impressione che il gioco risponda a caso o che ci siano differenze tra una scena e l’altra e tra un livello e l’altro sul grado di responsività dei controlli e questo genera frustrazione. Man mano che si progredisce si prende confidenza, ma non si ha mai l’impressione di essere in totale controllo del personaggio. Per altro in alcune situazioni sarebbe stato interessante e utile avere una modalità camminata invece che la costante corsa cui è costretto Max Payne, ma non essendo previsto nell’originale è possibile che non si possa fare neppure nella versione mobile. Il problema è che con joystick e tastiera è molto più semplice controllare un personaggio che corre, usando la punta degli indici molto più complicato.

max payne mobile

Un secondo problema, meno grave ma comunque rilevante, è nel metodo di salvataggio che praticamente è lasciato unicamente ad un’operazione manuale. Dimenticandosi di operare il salvataggio si perdono enormi quantità di tempo. Forse un sistema con checkpoints avrebbe dato maggior tranquillità e giocabilità.

Qualche altro limite da sottolineare, infine, lo troviamo nella qualità di alcuni dettagli grafici che agli occhi dei più appassionati di videogiochi appariranno datati o non troppo definiti. L’interattività con l’ambiente e i puzzle ci sembrano, anche questo forse per un certa anzianità del progetto, un po’ rigidi e non troppo originali.

In ogni caso tutto quanto abbiamo appena sottolineato, improprio sistema di gestione dei movimenti a parte che secondo noi rappresenta un aspetto su cui Rockstar dovrebbe lavorare, Max Payne Mobile è da definire come un progetto ambizioso ma ben riuscito. Non era una impresa facile convertire in una versione per schermo touch un gioco di questa complessità e profondità, ma lo sforzo è andato a bersaglio tanto che possiamo dire che siamo di fronte al miglior gioco sparatutto in prima persona di App Store. Il merito è anche della storia di spessore, delle ambientazioni, del gameplay, di tutto quanto di buono c’era e resta nella storia di Max Payne, insomma. Il nostro consiglio è, dunque, quello di acquistare anche perché a 2,39 euro è difficile trovare qualche cosa che sia in grado di offrire lo stesso livello di coinvolgimento e di capacità di intrattenere. Solo siate pronti a perdere qualche scontro con la malavita newyorkese non perché non avete mirato accuratamente o non avete previsto che dietro ad una cassa di materiale c’era qualcuno pronto ad una sventagliata di mitra, ma perché vi siete trovati senza colpa a correre contro un muro invece che ad infilare un corridoio o perché Max si è messo a guardare in alto invece che puntare il suo fedele fucile a pompa.

Max Payne Mobile è disponibile in versione Universal e si scarica da qui

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