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Recensione tastiera gaming Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition, tanta tecnologia che sta quasi in tasca

Sorella minore della Razer Huntsman V3 Pro, che ci aveva stupito per tecnologia e personalizzazione, questa nuova Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition si presenta con una dimensione ridotta che ne cambia radicalmente l’uso e il contesto. Non è certo per tutti, ma nel giusto ambiente può essere un’arma da gioco formidabile.

Il perché di un 60%

Prima di dettagliare sulle caratteristiche di questa nuova versione della serie Huntsman, meglio soffermarci su un aspetto che non è secondario, ovvero quella sigla 60% che la contraddistingue, nell’uso e nel significato.

La nuova Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition è una tastiera che in gergo gaming si chiama 60%, che sta a significare che manca del tastierino numerico, ma anche dei tasti funzione, oltre ad offrire un design molto compatto.

I perché di questa scelta progettuale sono semplici: tastiere come questa non nascono per servire un utente normale alla scrivania, per scrivere testi o per navigare su internet, ma per svolgere compiti difficili, come gaming competitivo su ogni tipo di location, dal salotto alla camera da letto, dal palazzetto dello sport per il torneo di eSport alla sala ristoro dell’ufficio per un LAN Party.

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Piccola e portatile, la Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition non manca però di stile e di tanta grinta

Sostanzialmente, una tastiera 60% è pensata per essere facilmente trasportabile, potendo metterla nello zaino facilmente, senza ingombrare troppo, potendola usare anche su scrivanie piccole (o su un mobile che non è una scrivania).

Per il resto, la nomina 60% sta pero anche ad indicare che la tastiera è una versione “ridotta” di una famiglia dove esistono modelli estesi (che si chiamano 75%, 80% o 100%), dai quali eredita tutta la tecnologia necessaria per primeggiare nelle competizioni per cui questo modello è pensato.

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Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition, qui nella foto di famiglia con le versioni Pro al 100 e 75%

Quasi tascabile

Le dimensioni della tastiera sono davvero minute per un modello meccanico: 29,3×10,4×3,9 cm, per un peso di 450 grammi, una forma davvero comoda quando la si mette nello zaino, probabilmente in verticale, per il trasporto.

Trasporto che è aiutato anche da un cavo USB-C/USB-A, in tessuto intrecciato, sempre di colore bianco, che si stacca dalla tastiera per essere comodamente riporto in borsa (ed evitare così danneggiamenti del collo del connettore durante il trasporto).

Nonostante il peso ridotto, la tastiera ha un aspetto massiccio e di alta qualità: i copriresti sono realizzati in plastica spazzolata e sono piacevoli al tatto, ma risultano utili e precisi anche quando usati in zone molto calde, perché la spazzolatura evita che mani sudate scivolino, mantenendo la precisione.

La base è di qualche millimetro più larga del letto dei tasti, con il connettore che sosta nella parte sinistra della tastiera: due piedini a doppia posizione permettono di scegliere la giusta inclinazione per operare, mentre altri due gommini viscosi aumentano la presa sul tavolo (o quello che è) per fermare la tastiera anche in caso di sollecitazioni dovute a momenti salienti del gioco.

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Come molte tastiere meccaniche, anche la Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition è altamente personalizzabile, potendo cambiare ad esempio il colore dei copritasti

Illuminazione necessaria

Progettare una tastiera al 60% è una operazione decisamente complessa rispetto a una tastiera estesa, perché il compiuto qui è di risolvere diversi compromessi dovuti alla dimensione ridotta.

Come altri modelli Razer che abbiamo recensito, in questo caso l’illuminazione risulta bella, molto bella a dire la verità, ma anche utile: i tasti che mancano, più di tutto i tasti freccia, sono recuperati in modo virtuale.

Tenendo premuto il tasto fn la tastiera spegne tutti i tasti singoli e lascia accesi sono quelli con doppia funzione, che è indicata nella parte laterale del tasto stesso, lato utente, in modo che siano facilmente recuperabili.

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Premendo il tasto fn la Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition lascia accesi solo i tasti con doppia funzione

Inoltre, su alcuni pattern, l’illuminazione cambia quando si tiene premuto il tasto fn, per indicare che appunto stiamo operando in virtuale, avvisando l’utente in modo chiaro.

Per il resto l’illuminazione è quella eccellente di Razer, presente anche in altri modelli, parametrizzabile via driver Synapse, su Windows, ma anche tramite semplici scorciatoie da tastiera.

L’illuminazione gioca un ruolo fondamentale anche nello Quick swap, che sta a indicare il passaggio veloce da un set ad un altro della tastiera, possibile anche questo da scorciatoie. I set sono organizzazioni di setup preimpostate, che raggruppano parametri diversi e grazie ai quali è facile cambiare la tastiera ad esempio da uno scopo all’altro, senza dover rimappare tutti i parametri singolarmente.

Sempre tramite combinazione di tasti è possibile modificare il punto di attuazione dei tasti, grazie appunto ad una sequenza guidata dall’illuminazione.

Queste procedure funzionano anche su macOS, nonostante la mancanza dei driver per Synapse (tiratina d’orecchi a Razer), ma sono pensate per rendere la tastiera indipendente dal computer, perché nelle sessioni di gioco nei tornei tipicamente si usano PC forniti dall’organizzazione, nei quali non è possibile installare o personalizzare nessun driver, quindi la possibilità di intervenire in locale è più che apprezzata.

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L’illuminazione non è solo utile, ma anche curata nei dettagli, con luce nei glifi ma anche sotto i tasti

Tecnologie

Quando abbiamo recensito la Razer Huntsman V3 Pro abbiamo sottolineato l’alto grado di tecnologia al suo interno e di come molte soluzioni permettano un altissima personalizzazione durante l’uso, sia come pulsantiera che come tastiera classica.

La bella notizia è che in questa Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition conserva tale tecnologia, nonostante il fattore forma ridotto.

Gli switch analogici di seconda generazione hanno un comportamento diretto e cattivo, con una attuazione regolabile da 0,1 a 4,0 millimetri, in pratica è l’utente che decide il punto esatto in cui il pulsante esegue l’azione, una volta premuto (questo perché, ogni tanto, per abbreviare l’esecuzione di un comando, si appoggia il dito sopra il tasto senza premerlo, aspettando il momento perfetto).

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Un dettaglio degli switch analogici di seconda generazione

Inoltre, come in altre tastiere Razer, è possibile usare la nuova funzione Snap Tap, che permette di attivare funzioni diverse con due tasti senza per questo doverli rilasciare e riattivare entrambi (ottimo ad esempio per regolare dinamicamente il movimento di un personaggio nel gioco): la funzione è disattivata di default ma si attiva con un comando da tastiera, che illumina due tasti per avvisare l’utente.

La forza di attuazione limitata a 40 G rende la digitazione molto leggera, e per come l’abbiamo percepita qui anche un po’ metallica (nonostante gli switch analogici), il che è molto buono durante il gioco (quando si usano pochi tasti tante volte), perché trasmette una sensazione di precisione, un po’ meno nella digitazione (tanti tasti poche volte).

Come funziona

La tastiera offre una sensazione di robustezza che è ben apprezzata, per una tastiera destinata a passare da una posizione all’altra: il fattore forma al 60% è l’ideale per chi viaggia molto, per lavoro o per gioco, e non vuole rinunciare ad un accessorio di qualità durante le sessioni di gioco, a casa come in Hotel.

Dall’altro lato, potrebbe essere la soluzione ideale per chi con il computer (o con la consolle) ci gioca e basta, e una tastiera così piccola occupa poco spazio sulla scrivania, lasciandone di più al mouse (che in alcuni giochi è prioritario).

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Razer Huntsman V3 Pro Mini, qui nella sua versione nera

L’illuminazione è bella, coinvolgente e come abbiamo visto anche utile: i copritasti, che è possibile personalizzare con set acquistabili a parte, sono ben realizzati con una serigrafia incisa all’interno, in modo che non subiscono l’usura e risultino sempre ben illuminati sia nei glifi che con l’effetto glow sotto ai tasti.

Rispetto ad una tastiera più classica la mancanza del tastierino numerico e di qualche regolazione di tanto in tanto si fa sentire, ma più negli usi extra gioco, che fanno comunque parte del contesto di un utente.

Per il resto la tastiera è davvero ben realizzata, mantiene una qualità altissima in ogni dettagli e soddisfa il costo, non indifferente, dovuto ad una tastiera di fascia premium.

L’utente Mac farebbe bene a invertire subito i copritasti Windows e Alt della tastiera, per avere una coerenza nei comandi, mentre manca il layout italiano, che si fa apprezzare nelle fasi extra gioco.

La tastiera funziona solo via cavo, quindi non offre soluzioni di connessione wireless come Bluetooth o con banda Wi-Fi dedicata, e la soluzione via cavo è quella più semplice e diretta, a cui si può ovviare per una multiconnessione a più PC applicando uno Switch KVM, che abbiamo provato con ottimi riscontri, oppure per chi ha PC/Mac con solo porte USB-C, con un HUB USB ad hoc, come quello di Razer.

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Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition arriva con un piccolo depliant che mostra alcune delle scorciatoie per attivare le diverse funzioni. In realtà però una volta iniziato il comando, le luci guidano l’utente nei vari passaggi

Conclusioni

Nonostante la tecnologia inclusa e disponibile, che offre una ampia gamma di personalizzazioni per l’utente, molte delle quali esclusive e ben divertenti da provare, è indubbio che la Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition sia un modello non proprio per tutti.

I compromessi che una tastiera al 60% impone non sono pochi e deve essere una scelta consapevole per chi l’acquista, investendo tra l’altro una cifra da non sottovalutare, anche considerato che si tratta di un modello meccanico (ma analogico).

Se volete una tastiera comoda per scrivere, da usare in ogni situazione e, perché no, bella da vedere, meglio operare per la sorella maggiore Razer Huntsman V3 Pro, se invece cercate un modello portatile, facile da mettere nello zaino e veloce da installare, che non occupi spazio sulla scrivania e da usare perlopiù in qualche assassinio alieno di massa, una corsa di Formula 1 o per scopre i segreti nascosti del mondo di Minecraft (tanto per citare un titolo oggi al cinema), allora la Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition vi accoglierà a mani e tasti aperti.

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E come molte delle tastiere meccaniche presenti sul mercato, offre ampi modi di personalizzare il look e le varie funzioni interne, decidendo anche in quale frazione di millimetro il tasto attiva la funzione, e quanto dovete sembrare degli abili pianisti per attivare quella o quell’altra funzione, perlopiù impossibile con altri modelli nel mercato.

E se con Windows avete più possibilità di personalizzazione, lasciateci dire che non importa, non è così fondamentale, le cose più belle e utili la tastiera le fa tutte anche con le scorciatoie, anche se ammettiamo serve un po’ di studio e di coraggio per imparare a domarle.

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Un dettaglio che fa capire come l’illuiminazione nella Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition sia determinante e come, in modo virtuale, aggiri il problema dell’attivazione o disattivazione di alcuni parametri direttamentre dalla tastiera, senza passare dai driver

Pro:

• Piccola, leggera e portatile
• Bianca è davvero bella
• Illuminazione interessante e utile per varie funzioni
• Qualità che emerge in ogni dettaglio

Contro:

• Alcuni compromessi vanno capiti e accettati
• Prezzo importante
• Mancano i driver per Mac

Prezzo:

• 209,99 €

Razer Huntsman V3 Pro Mini White Edition è disponibile a partire dal sito web italiano della casa madre ma lo potete trovare più comodamente, e con un piccolo sconto, anche presso Amazon.it

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