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Nel report annuale Apple sui fornitori è record di ispezioni, nuovo programma per la salute delle donne

Apple ha pubblicato l’annuale report sulla responsabilità dei fornitori evidenziando i dati ricavati dal monitoraggio settimanale di milioni di dipendenti tra fornitori e subofrnitori, e i progressi compiuti negli ultimi mesi.

Nel Progress Report 2018 (qui in PDF) si evidenzia che Apple ha eseguito un numero di audit senza precedenti svolgendo 756 ispezioni approfondite presso altrettanti stabilimenti in 30 diverse nazioni. Le dimensioni impressionanti della catena di fornitori e partner di Cupertino trapela anche da un altro dettaglio: nel corso del 2017 Apple ha effettuato per la prima volta ispezioni e monitoraggio presso 197 nuove società, un numero elevato che dimostra i rapidi cambienti nel business di Cupertino e il costante impegno della multinazionale per assicurare condizioni adeguate di lavoro per i dipendenti anche nelle società che hanno iniziato a collaborare con la Mela.

Apple spiega che il numero di impianti che hanno ottenuto punteggi bassi è diminuito del 71%, mentre quelli con punteggi elevati, classificati con punteggi da 90 a 100 nella scala della società di Cupertino, è aumentato del 35%.

Il Codice di condotta Apple per i fornitori fissa standard necessari a garantire un ambiente di lavoro più sicuro, un trattamento equo dei lavoratori e il rispetto dell’ambiente a ogni livello della filiera. Tutti i fornitori che vogliono lavorare con Apple devono accettare il Codice di condotta e aderire a parametri che vanno ben oltre la stretta osservanza della legge: i requisiti da rispettare diventano di anno in anno più severi, e gli obiettivi sempre più ambiziosi.

report fornitori Apple - foto Apple In fabbrica

Gli audit in fabbrica servono a valutare accuratamente le attività e i sistemi di gestione dei fornitori in base a più di 500 parametri corrispondenti alle indicazioni del Codice di condotta. Apple spiega che continua a collaborare con auditor esterni per esaminare documenti, intervistare manager e operatori di linea, ed eseguire le ispezioni negli stabilimenti. Vengono osservate le condizioni generali di lavoro, cercando attivamente di identificare tutte le eventuali violazioni dei propri principi: per esempio lo sfruttamento del lavoro minorile o non volontario, la falsificazione di documenti, le intimidazioni o ritorsioni nei confronti dei lavoratori, oltre che situazioni di grave rischio per l’ambiente e la sicurezza. “Dai nostri fornitori” spiega Apple, “ci aspettiamo un miglioramento costante”. Se un partner che ha ottenuto un punteggio basso non dà segno di migliorare l’anno successivo, rischia di non poter più avere rapporti commerciali con Apple. Dal 2016 Apple sta applicando una policy ancora più rigida in materia, mettendo immediatamente sotto osservazione chi commette violazioni inammissibili o continua ad avere punteggi scarsi.

Nell’ultimo audit sono state individuate 44 violazioni delle linee guida. Queste comprendono tre livelli di gravità: irregolarità amministrative, violazioni e violazioni inammissibili, inclusi 38 casi di falsificazioni di orari di lavoro e due casi di lavoro minorile. Quando Apple individua casi di lavoro minorile, il fornitore ha l’obbligo di farsi carico di diversi aspetti: il ragazzo o la ragazza deve poter rientrare in famiglia, continuare a ricevere lo stesso stipendio fino al raggiungimento dell’età lavorativa, avere l’opportunità di studiare e poter scegliere se rientrare nella stessa azienda quando avrà raggiunto l’età legale per lavorare.

Gli orari di lavoro troppo prolungati sono un problema diffuso nel settore manifatturiero. La policy di Apple si basa sugli standard definiti dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro e dalla Electronic Industry Citizenship Coalition (EICC), che impongono settimane lavorative non superiori alle 60 ore, con almeno un giorno di riposo obbligatorio ogni sette. Sono state monitorate con cadenza settimanale le ore lavorative presso i fornitori, ottenendo il rispetto dei limiti di orario nel 94% delle settimane lavorative.
utte le fonderie e le raffinerie di minerali 3TG che lavorano con la Mela hanno aderito a programmi di auditing esterni.

Il report sui fornitori Apple, consultabile per intero qui in PDF, evidenzia la nascita nelle strutture di Cina e India di un nuovo programma sanitario destinato alle donne. Il programma comprende – tra le altre cose – la formazione, con l’insegnamento della prevenzione con l’auto-osservazione, semplici tecniche che ogni donna dovrebbe conoscere e applicare con cadenza regolare per scoprire in tempo ad esempio il tumore al seno o altri problemi.

Nel report si evidenziano vari dettagli anche sull’approvvigionamento responsabile dei materiali, Apple è stata la prima azienda del settore a fissare standard particolarmente severi per i fornitori. E per prima, nel 2010, ha iniziato a controllare la provenienza di stagno, tantalio, tungsteno e oro (i cosiddetti minerali 3TG: tin, tantalum, tungsten, gold) risalendo fino alle fonderie.

Nel 2016 è stato aggiunto alla lista anche il cobalto. Tutte le fonderie e le raffinerie di minerali 3TG che lavorano con Cupertino hanno aderito a programmi di auditing esterni. Così è stato anche per quelle di cobalto, a cui è richiesto inoltre di valutare e gestire i rischi delle proprie attività. Apple pubblica regolarmente l’elenco delle fonderie e raffinerie di minerali 3TG e del cobalto con le quali lavora, collaborando con fornitori per accertarsi che le materie prime estratte con metodi artigianali siano ottenute in modo responsabile.

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