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Trimestre fiscale, i Mac sono solo il 36% del fatturato totale

Qualche segno meno più del solito nel resoconto dettagliato del trimestre fiscale di Apple ma anche diversi segni più, alcuni dei quali collocati nella cruciale colonna dei profitti. Ecco il dato che più di ogni altro emerge dal bilancio trimestrale della Mela così come esso viene esposto dal resoconto dettagliato, pubblicato in occasione della presentazione dei risultati fiscali.

fatturato mac

I segni meno più importanti riguardano le unità  vendute e, soprattutto, il mercato statunitense che più di altri (con il Regno Unito) è stato colpito dalla crisi. Il raffronto è particolarmente difficile con il precedente trimestre, ma questo non sorprende perché i 90 giorni che includono il Natale sono quelli più ricchi per la Mela dal punto di vista delle vendite mentre il trimestre di marzo è tradizionalmente quello con i volumi più ridotti. Le unità  vendute sono calate dell’11% negli Usa, del 15% nel settore retail (trattato come una country separata) e di ben il 17% in Europa; ancora più pesante è l’arretramento del fatturato che fa segnare, rispettivamente un -22%, -24% e -15%. Unica eccezione nel confronto trimestre su trimestre viene dal Giappone che fa segnare un +10% in unità  e un +4% in fatturato. Complessivamente Apple perde il 12% in unità  e il 20% in fatturato, un calo che comunque, vista l’estrema disomogeneità  dei due periodi (tutto o quasi dedicato ai regali, il trimestre di dicembre, senza particolari elementi di stimolo quello di marzo) e il periodo difficile, è fisiologico.

Interessanti e confortanti i dati se raffrontati anno su anno. Le unità  vendute sono scese del 3% ma questo per causa del -8% fatto segnare da Usa e Giappone; in Europa (come qualche analista citato da Macity aveva previsto) le vendite sono cresciute del 5%. Forti gli aumenti di fatturato praticamente ovunque: +8% in Usa e +18% in Europa e Giappone. Complessivamente l’aumento dei fatturato è stato del 9%.

Complessivamente l’Europa ha fatto segnare 2,097 miliardi di fatturato contro 3,51 miliardi di dollari raccolti negli Usa. Ma agli Usa va attribuito anche una buona parte dei 1417 miliardi di dollari generati dal settore retail.

Passando ai dati per differente hardware e software, si nota un aumento sequenziale delle vendite di unità  del 12% dei desktop. Un dato molto importante se si considera che i nuovi desktop sono arrivati solo ad inizio marzo e hanno avuto solo 30 giorni di tempo per incidere sul bilancio. Il fatturato dei computer da tavolo è aumentato dell’1% rispetto al trimestre precedente; rispetto allo stesso periodo scorso anno i desktop sono calati del 4% in unità  e del 22% in fatturato. Quest’ultimo dato segnala una particolare incidenza dei prodotti a basso costo a dispetto di quelli più costosi.

Si indebolisce, anche in questo caso in linea con le previsioni, il flusso di vendite di fatturato dei portatili: -22% di unità  e -25 di fatturato rispetto al trimestre precedente e -2% (unità ) e -12% (fatturato) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Complessivamente il fatturato generato dalle CPU è calato del 16% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

Sorprendente la performance degli iPod. A parte il prevedibile calo rispetto al trimestre scorso (-52% in unità  e -51% in fatturato) è davvero interessante il fatto che nonostante il settore sia ormai in chiara flessione a livello mondiale, il numero degli iPod è superiore (+3%) rispetto allo scorso anno. Cala il fatturato (-8%), ma questo probabilmente dipende dal fatto che gli iPod shuffle sono stati in percentuale superiore nel mix del trimestre.

Passando ad altri ambiti si nota l’effetto di iLife e iWork nel +18% di fatturato nel software (+3% rispetto al trimestre precedente) e l’interessante +19% per il fatturato di iTunes rispetto al 2008 dietro al quale non si può non leggere il successo del mercato delle App. Gli iPhone, infine, sono stati il 123% in più dello scorso anno ma la cifra va presa con le molle visto che si tratta di un dato che è pesantemente influenzato dal lancio a livello internazionale mentre lo scorso anno per lo stesso trimestre di marzo i telefoni erano disponibili in pochi paesi. Più interessante il fatto che ci sia un aumento di fatturato di ben il 22% rispetto al trimestre precedente per quanto riguarda il business di iPhone (che include anche quando deriva dagli accordi con i gestori di rete mobile).

Ancora più interessante, infine, il rapporto tra fatturato prodotto dai Mac e da quello che scaturisce da tutto il resto. Le CPU rappresentano oggi solo il 36% del totale di quanto incassato da Apple (2.945 miliardi di dollari su 8163 miliardi di dollari), lo scorso anno nello stesso periodo rappresentavano il 46% (3,494 miliardi di dollari su 7,512 miliardi).

secondo quarto fiscale 2009 apple

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