Palm sta considerando seriamente l’ipotesi di separare il suo business, creando una realtà che si occuperà unicamente della commercializzazione del sistema operativo. L’attuale struttura, invece, continuerà a produrre hardware. La notizia, diffusa nella giornata di ieri, è qualche cosa di più di una semplice indiscrezione visto che giunge direttamente da Karl Yankowsky.
Il CEO di Palm, che parlava nel contesto di una conferenza di Bear Stearns, ha detto che il managemet “sta valutando gli effetti della creazione di un nuova società che si prenderà cura del settore dell’Os, separando la divisione da quella che al momento si interessa della ricerca e sviluppo sull’hardware. Abbiamo fondi più che a sufficienza per questa operazione”, ha soggiunto Yankowsky.
Paiono quindi sul punto di divenire fatti le voci circolate nei mesi scorsi che si fondavano essenzialmente sulla considerazione che è quasi impossibile recitare in un tempo la parte dei fornitori e dei concorrenti come accade a Palm che concede in licenza il suo Os a HandSpring che a sua volta compete sullo stesso mercato dei palmari.
La creazione di una società separata per il sistema operativo per il software, infatti, secondo alcune fonti, dovrebbe essere seguita dalla capitalizzazione della stessa società che non sarà interamente controllata da Palm. Il produttore di Santa Clara potrebbe infatti detenere la maggioranza delle azioni ma essere affiancato dai produttori di cloni Palm come ad esempio HandSpring, Sony e Acer.
La stessa strada è stata seguita qualche tempo fa da Psion. Separata la sezione software da quella hardware la realizzazione del sistema operativo Symbian ora è in carico ad una società che ha ricevuto investimenti dai maggiori produttori di cellulari. In precedenza Psion non era riuscita nell’impresa di rendere economicamente significativo il suo business cedendo in licenza l’Os.
La stessa strada, e forse lo stesso successo, potrebbe essere percorsa da Palm che avrebbe più risorse da destinare nella ricerca nel settore hardware da cui trae le sue maggiori risorse finanziarie.
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