La nomina di Tony Fadell a capo del gruppo che si occupa di iPod è un premio a chi per primo ha avuto l’intuizione che un player di musica digitale avrebbe potuto rivoluzionale il mondo dell’elettronica di consumo.
Nonostante, forse per disposizioni aziendali, non sia mai stato confermato ufficialmente, Fadell è infatti il vero e proprio padre dell’iPod. Fu lui, ex ingegnere di Philips a pensare per primo ad un lettore di musica digitale avanzato e a provare a realizzarne uno fondando un’azienda indipendente. Fallito il progetto per mancanza di fondi, Fadell venne assunto come lavoratore a progetto da Apple nel 2001.
Fu proprio in questa incarnazione che Fadell, riunito un team di ingegneri, costruì l’embrione di quello che sarebbe stato iPod. Il player era realizzato intorno ad un chip per cellulari, usando il sistema operativo di Pixo (una società che produce softwae per cellulari posseduta da un ex dipendente Apple, Paul Mercer. Il progetto venne mostrato ad Apple che lo acquistò ed assegnò a Fadell l’incarico di trasformare iPod in un prodotto commerciale.
Secondo alcune fonti le ragioni per cui Fadell non ha mai voluto o potuto parlare in pubblico del suo ruolo di responsabile della nascita del progetto iPod deriva dal fatto che il progetto originale, una volta arrivato in Apple, è stato tanto trasformato da non essere divenuto quasi un’altra cosa rispetto a quello pensato da Fadell cui, comunque, resta il merito di avere intuito la rilevanza che avrebbe potuto avere nell’ambito del mondo dell’elettronica consumer l’audio digitale portatile.
L’assegnazione del posto di capo del gruppo di iPod sembra essere un riconoscimento delle sue capacità e del suo intuito che, evidentemente, in questi anni di lavoro dietro le quinte devono avere convinto ancora di più Steve Jobs.
