La leadership di diverse aziende americane è sul punto di subire profondi mutamenti. L’economia che non funziona come dovrebbe sommata all’età pensionabile di alcuni dei tycoon più in vista negli USA lascia supporre che a breve potrebbe arrivare una vera e propria pioggia di facce nuove.
Ad essere coinvolte anche molte società del settore dei media e delle comunicazioni, come AOL Time Warner, VivendiUniversal, News Corp., Viacom, Disney ed altre.
Tra le figure più gettonate ad assumere incarichi prestigiosi ci sarebbe anche il “giovane” Steve Jobs.
Jobs, che guida già Pixar ed Apple, è uno dei pochi nomi (assieme a Tom Freston di MTV, Steve Burke di Comcast, Jeff Bewkes di HBO e Dan Rosensweig di Yahoo!) che vengono indicati come papabili al vertice di aziende che hanno bisogno di coraggio, esperienza e visionarietà .
In effetti Jobs ha dimostrato di conoscere le necessità dei moderni consumatori e lo ha dimostrato con successi recenti; è tra i pochi che può dire di avere visto nascere il web e di essere in grado di maneggiare sul mercato le nuove tecnologie digitali e quindi, in effeti, può essere tranquillamente considerato un potenziale CEO della mega aziende multimediali sopra-citate.
Ma che cosa accadrebbe se Jobs decidesse di accettare le proposte, ad esempio di una Disney o di una AOL? Che cosa ne sarebbe di Apple? Se la porterebbe ‘in dote’ come costola tecnologica? Jobs sarebbe capace di dimenticare in cinque minuti la battaglia di una intera vita (il Mac, ndr) in favore di bilanci da mantenere a galla, scartoffie da firmare sul tavolo di radica del suo jet personale (uno più grande e veloce di quello che attualmente tiene parcheggiato in California)?
La domanda, per ora, non ha risposte. No resta che attendere e vedere. Il futuro paventato dagli osservatori del mercato, se riserverà un nuovo lavoro al CEO di Apple, non dovrebbe essere così lontano