Luxtera, una piccola start-up nata dai laboratori del California Institute of Technology, ha annunciato di aver realizzato il primo chip di un nuovo tipo di convergenza, quella tra silicio e fibra ottica. Ovvero tra capacità di calcolo e capacità di trasmissione dei dati.
Oltre alle componenti di calcolo basate su silicio, infatti, il nuovo chip riesce ad integrare elementi di fibra ottica sui quali le informazioni codificate con luce coerente (laser) viaggiano a velocità altrimenti impossibili per un normale semiconduttore. Il risultato permette di abbattere una importante barriera.
Non solo quella del costo, dato che questo tipo di tecnologia è anche particolarmente economica, ma soprattutto quella della velocità . Rompere il muro del Gigabit, segnando risultati pari a 10 Gigabit, che quelli di Luxtera assicurano saranno perfettamente commercializzabili tra dodici mesi, è infatti una soglia che stava rendendo difficile l’evoluzione delle architetture dei computer.
Anche Intel, da alcuni mesi, lavora duramente per realizzare questo tipo di tecnologie. Pare essere in ritardo di alcuni mesi, se è vero che ha annunciato informalmente di aver raggiunto risultati simili pur senza essere ancora riuscita a pubblicare quel che è stato fatto.
La capacità di integrare nell’area del calcolo – generalmente dominata da connessioni di metallo – la fibra ottica consente di raggiungere a prezzi molto economici risultati di velocità estremamente elevati, nell’ordine delle centinaia di volte più veloci di oggi.
Nextera progetta di rivolgersi a Freescale Semiconductor, la ex divisione dei microchip di Motorola per la realizzazione su scala industriale delle sue nuove tecnologie. I risultati raggiunti potrebbero consentire entro pochi anni (da due a cinque) una rivoluzione analoga a quella che sta per esplodere nel settore del calcolo puro con le Cpu multi-core.