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Mac App Store, scatta l’€™obbligo di Sandboxing

Macworld USA ricorda agli sviluppatori che da ieri è scattato l’obbligo del sandboxing per le applicazioni proposte sul Mac App Store. Il sandboxing, lo ricordiamo, è una tecnologia che costringe le applicazioni a essere avviate all’esterno di alcuni punti “strategici” del sistema operativo, limitando le operazioni che possono eseguire, a beneficio di maggior sicurezza per l’utente finale anche se con alcuni svantaggi per gli sviluppatori.

Inizialmente l’obbligo doveva scattare a novembre del 2001; è stato poi spostato a marzo del 2012 e infine alla data odierna. Se da un lato la tecnologia in questione permette di eseguire applicazioni in modo protetto così come avviene su iOS (dagli esperti ritenuto il sistema operativo più sicuro), dall’altro gli sviluppatori sono costretti in alcuni casi ad acrobazie di programmazione impossibilitati a usare alcune caratteristiche.  L’editor di immagini Acorn, ad esempio, salva automaticamente un file in base all’estensione indicata dall’utente: la versione dell’app per il Mac App Store non supporta tale caratteristica poiché modifiche alla finestra di dialogo “Salva” standard non sono consentite. Lo sviluppatore Rich Siegel di Bare Bones Software riporta una serie di limitazioni per BBEdit che impediscono, di fatto, di integrare alcune caratteristiche avanzate. “Dobbiamo decidere se eliminare alcune peculiarità o discutere con Apple affinché siano apportate modifiche al sistema per consentire l’esecuzione di alcune funzioni” dice Siegel, “solo col tempo capiremo come sarà la versione per il sandbox”. La limitazione delle operazioni che un’applicazione può eseguire, come ad esempio l’impossibilità di aprire particolari documenti o interagire con applicazioni di terze parti, obbligherà alcuni sviluppatori a profonde modifiche, almeno per quelli che vorranno vendere i loro programmi su Mac App Store.

Diatribe simili vi furono con l’introduzione dell’App Store su iOS: la blindatura delle applicazioni ha consentito però di creare la piattaforma più robusta e sicura in circolazione. Gli sviluppatori che non accettano le limitazioni del sandboxing potranno ovviamente come sempre vendere i loro programmi all’infuori del Mac App Store, così come hanno sempre fatto prima che questo esistesse.

[A cura di Mauro Notarianni]

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