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Apple vs Antitrust, sarà battaglia brutale in tutto il mondo

Mentre la pressione su Apple aumenta da parte delle autorità di regolamentazione e antitrust in tutto il mondo, gli esperti prevedono che tra le due parti, anche se tutti auspicano una collaborazione, molto più probabilmente si verificherà una «battaglia brutale».

Questo perché praticamente ovunque si sospetta che Apple tenda a rafforzare le sue dichiarazioni su privacy e sicurezza per fini e guadagni commerciali. Allo stesso tempo Apple è sospettata di ridurre l’interoperabilità per trattenere gli utenti chiusi nell’ormai famoso giardino recintato, così come viene a volte indicato l’ecosistema Apple, anche se per lo più dai detrattori.

La situazione ora risulta aggravata perché negli scorsi giorni l’antitrust del Regno Unito CMA ha accusato Apple e Google di detenere un duopolio effettivo sugli ecosistemi mobile, come segnala MacRumors. Ciò permette loro di «Esercitare una stretta mortale su questi mercati» inclusi sistemi operativi, app store e browser web. Secondo l’accusa senza un intervento la situazione si aggraverebbe, così scattano nuove indagini sui videogiochi cloud e restrizioni dei motori per browser.

Sviluppi e riflessioni sulla questione arrivano da una conferenza internazionale di esperti di diritto e politiche di concorrenza, organizzata non a caso da CMA. Vi ha partecipato anche Jane Horvath, responsabile privacy di Apple. con alcuni interventi e rispondendo alle domande di analisti e giornalisti.

Una platea e un palco non proprio favorevoli per la multinazionale di Cupertino. Secondo il professore Damien Geradin dell’Università di Tilburg Apple usa spesso la privacy e la sicurezza per «Giustificare lo status quo e resistere all’intervento normativo, anche quando necessario». Secondo l’esperto è giusto che le società proteggano la qualità delle loro piattaforme, ma questo può oltrepassare il limite quando si verificano conflitti di interesse.

Geradin crede e spera nella collaborazione tra Apple, società Big Tech e antitrust globali, ma la sua previsione al riguardo è pessimista: a suo parere si verificherà un grande scontro frontale, addirittura una «Battaglia brutale» che coinvolgerà e contesterà diverse regole e limitazioni degli app store.Apple, scatta minaccia antitrust dalla Digital Platform Commission

Alla conferenza ha partecipato anche Cory Doctorow, attivista e scrittore che confronta la storica guerra tra Microsoft e Apple dei primi anni 2000 a quanto sta succedendo ora. A suo tempo Steve Jobs si assicurò che Apple effettuasse il reverse engineering dei formati di file Microsoft Office per poter creare la suite iWork, unico modo per poter diffondere i Mac in un universo allora dominato da Microsoft Windows e Office.

Nel frattempo il giardino recintato di Apple si è sempre più ingrandito e arricchito, e Cupertino lo deve proteggere, limitando o impedendo quanto più possibile che qualcuno faccia ad Apple, ciò che un tempo Apple fece a Microsoft. Il riepilogo storico e l’analisi di Doctorow arrivano alla conclusione: è fondamentale sostenere e mantenere l’interoperabilità per incoraggiare le aziende ad agire nell’interesse degli utenti e prevenire gli abusi di potere sul mercato.

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