La nuova ricerca Distimo offre uno spaccato completo di come le app e gli sviluppatori monetizzano il proprio successo: ora gran parte dei ricavi complessivi generati da App Store derivano dagli acquisti di oggetti virtuali effettuati direttamente all’interno dell’app. Così in USA si scopre che il 76% di tutti i ricavi di App Store proviene dagli acquisti in-app-purchase (IAP) mentre la percentuale sale fino al 90% in Asia dove gli utenti, soprattutto in Giappone, sono molto più propensi agli acquisti in formato digitale. Questo emerge anche dal ricavo medio per download che risulta pari a 99 centesimi in USA ma sale fino a 3,12 dollari per i download in Giappone.
Il modello di business più diffuso e gettonato è ovviamente quello delle app freemium anche se i dati Distimo rivelano ricavi medi inferiori rispetto a tutte le altre soluzioni: le app freemium generano infatti ricavi medi di soli 93 centesimi, mentre le app a pagamento arrivano a 2,25 dollari. Il ricavo medio risulta ancora più elevato per le app a pagamento che offrono inoltre acquisti IAP, dimostrando così che gli utenti non disdegnano effettuare acquisti all’interno dell’app anche per i programmi proposti a pagamento.
La nuova ricerca conferma ancora una volta la capacità di generare ricavi superiori di iPad rispetto a iPhone: il ricavo mdio per download è di 4,04 dollari per le app del tablet Apple e scende a 2,25 dollari per iPhone, questo per le app a pagamento. Lo stesso vale per gli acquisti in app: le app freemium generano 2,26 dollari di ricavi medi su iPad e 0,93 centesimi su iPhone.
Per ulteriori dati e informazioni è possibile visitare il sito web Distimo.