Avete un Tacs? Siete uno dei dieci milioni di persone che in Italia negli ultimi quindici anni hanno utilizzato un telefono cellulare analogico, Tacs (cioè Total Access Communication System, poi migliorato nella versione Etac) e non ne avete più fatto a meno, rinunciando all’idea di passare al Gsm?
E’ quasi arrivato il momento di dire addio al vostro telefonino, allora. Non al numero, che grazie alla portability può essere trasferito su un apparecchio Gsm o Umts, ma di sicuro a quella tecnologia analogica paragonata da alcuni (durante gli anni della competizione) al suono caldo del vinile contrapposto a quello metallico e schioccante del Gsm digitale.
Tim, l’operatore di telefonia mobile ex monopolista di Stato infatti, ha annunciato che staccherà la spina il 31 dicembre. Dopo quel giorno, solitamente di sovraccarico delle linee telefoniche senza fili a causa del traffico degli auguri per l’anno nuovo, i ponti radio saranno smantellati e le frequenze verranno riassegnate al Gsm, mentre i contratti verranno messi in stand-by e successivamente terminati.
Cosa accadrà a gennaio 2006 per i possessori di un vecchio telefono Tacs? Che se decidessero di lasciarlo attivo e lo accendessero anche nel centro di una grande città scoprirebbero che non c’è più campo. E non ci sarà mai più! Addio, dunque, vecchio Tacs che, a partire dai mondiali di Italia 90 (indimenticabile la promozione fatta all’epoca per lanciare questa nuova e avveniristica tecnologia), ha cambiato la vita e i costumi degli italiani.